La creatività di Francesca nasce dall’esigenza di trasformare la materia, difficilmente le sue sculture nascono sulla carta per poi essere traslate in scultura, è istintiva e preferisce agire direttamente avere il contatto diretto con l’argilla….e non solo…
Con piacere lasciamo sia l’artista a raccontarsi rispondendo alle nostre domande
IL TUO PRIMO CONTATTO CON L’ ARTE?
Il mio primo contatto con l’arte inizia da bambina scarabocchiando e disegnando sui muri di casa, comunque la vena creativa mi è stata trasmessa da mio padre Filippo, scultore di arte sacra; infatti, sono cresciuta fra blocchetti di marmo, angeli, vasi, forme, scalpelli e altri utensili che hanno influenzato la mia infanzia ed il mio percorso artistico.
I miei primi lavori rivolti ad amici e conoscenti riscuotevano sempre un discreto successo, la vita però mi ha portata altrove ed ho dovuto chiudere in un cassetto per un po’ di tempo questa mia grande passione.
QUANDO HAI CAPITO CHE L’ ARTE SAREBBE DIVENTATA DA PASSIONE A PROFESSIONE?
Durante un corso di modellato in creta a Pietrasanta, le mie creazioni sono state notate e molto apprezzate oltre che dal mio maestro scultore che mi ha sempre incoraggiata, anche da altri artisti e critici d’arte, che mi hanno consigliato di continuare in questo mio percorso, proponendomi di partecipare ad alcune esposizioni d’arte.
Questo mi ha fatto capire che la strada era quella giusta e che le mie opere donavano delle emozioni.

LA TUA PRIMA OPERA?
La mia prima opera è stata una coppia di vasi antropomorfi in creta modellata a mano, cotti e smaltati, raffiguranti il Gigante Nettuno e la Sirena, creati in omaggio ad alcune fontane storiche della mia città, durante un evento artistico. Furono acquistati da un’arredatrice d’interni.
PER FARE ARTE, BISOGNA AVERLA STUDIATA?
Essendo io un’artista autodidatta posso affermare che l’arte è dentro di noi, è il mio respiro, una predisposizione innata ma necessita di essere coltivata.
Penso sia importante studiare arte, avere delle buone nozioni di base sulle tecniche, sulla storia, per costruire il proprio percorso artistico, non si può improvvisare.
COSA UNISCE I TUOI DIPINTI E LA MUSICA?
Il fatto di riuscire a suscitare delle emozioni negli interlocutori.
COME SCEGLI COSA RITRARRE?
Di solito mi lascio ispirare da ciò che mi circonda, dalla bellezza della natura, dal mare, ma anche dal passato, in particolare dal mondo classico.


UN ANEDDOTO CHE RICORDI CON IL SORRISO?
Gli aneddoti sarebbero tanti, preferisco ricordare il bellissimo periodo trascorso nello studio di Pietrasanta, immersa in un mondo fantastico, un vero laboratorio d’arte, che ha risvegliato e stimolato la mia creatività, frequentato da bravissimi artisti con i quali ho condiviso bellissime esperienze.
SE POTESSI INCONTRARE UN ARTISTA DEL PASSATO, CHI E CHE COSA GLI CHIEDERESTI?
Ci ha lasciato qualche anno fa ma è sempre con noi. IGOR MITORAJ.
Sono sempre stata affascinata dalla sua arte scultorea.

La monumentalità delle sue opere, l’immortalità, lo scorrere del tempo, le fragilità e debolezze umane, sono temi che adoro e nei quali ritrovo il mio pensiero artistico.
Vorrei ringraziarlo per tanta bellezza e chiedergli come ha fatto a donare l’anima alle sue sculture?
SE INCONTRASSI TE STESSO A 18 ANNI COSA TI CONSIGLIERESTI?
Di essere disobbediente!!!
Di credere nei propri sogni e lottare per intraprendere fin da subito il proprio percorso artistico.



QUANTO CONTA LA COMUNICAZIONE?
Ritengo sia importantissima per gestire bene la propria immagine ed arrivare in modo efficace al proprio pubblico.
CHE DIFFERENZA C’E’ NELLA PERCEZIONE DELL’ ARTE TRA ITALIA ED ESTERO?
Non penso ci siano grandi differenze, gli appassionati d’arte si trovano in tutto il mondo.
Per me l’arte è uno strumento di comunicazione e condivisione che prescinde dalla geografia e spero continui ovunque ad essere valorizzata sempre di più.


COS’E’ PER TE L’ARTE?
L’arte è una passione che ho avuto la fortuna di poter trasformare in un lavoro.
CHE COSA TI ASPETTI DA UN CURATORE?
Che sia un professionista, che mi dia supporto, attenzione e condivida con me la visione del mio progetto artistico.
COSA CHIEDI AD UN GALLERISTA?
Una figura professionale che riponga nella valorizzazione delle mie opere la stessa serietà e cura che io impiego nella loro creazione.
QUANTO CONTANO PER TE LA LUCE ED IL COLORE?
La luce e le ombre sono fondamentali nelle mie opere data la loro tridimensionalità ed unite alla scelta cromatica mi aiutano a concretizzare le sensazioni e le idee in forma materica.
Grazie Francesca , è sempre un piacere dialogare con chi ha talento e passione…
Artae Misia