“The Alien and the Chains” è un work in progress a metà tra racconto autobiografico ed una riflessione sul tema della diversità e della libertà personale.
Un lavoro che trae le sue origini nell’ inconscio di Daniele Vannini , nell’educazione che ha ricevuto e nelle sue esperienze di vita, ma che da lì si apre rivolgendosi a tutti, soprattutto a chi sta vivendo (o ha vissuto) una vita che non sente o sentiva appartenergli veramente.



L’artista è consapevole che i suoi lavori possano e debbano essere letti in tanti modi diversi.
“cosa” ci vedano non è importante, ognuno nell’arte è giusto interpreti come sente quello che vede e non è detto che lo voglia per forza condividere con altre persone.
Quello che invece interessa a Daniele è “dare in pasto” se stesso e quello che prova allo sguardo altrui.
Diversamente, non potrebbe mai definirsi un artista.
…Per Daniele la fotografia è un ottimo pretesto per esplorare.
Il “soggetto” che predilige sono le persone, con le loro storie e le loro attitudini, ma qualsiasi cosa può catturare il suo interesse.
Ama il coraggio di vivere secondo la propria natura, di scavarsi a forza il proprio percorso incurante della disapprovazione della società, del perbenismo e del buoncostume.
Gli interessa lo strano, il diverso, senza cadere nella trappola della ricerca del consenso, perché significa fallire in partenza….