Entrare nel mondo creativo di Sophia Vari significa immergersi in un universo sospeso tra
mito e modernità, dove ogni forma ha un’anima e ogni colore una voce.
È un linguaggio fatto di materia e di memoria, di culture che si fondono e si trasformano in una visione unica, capace di attraversare il tempo e superare i confini.
Dalle prime influenze barocche, cicladiche e precolombiane, alle geometrie del Cubismo e
delle civiltà Maya e Olmeca, il percorso di Sophia Vari è un viaggio profondo dentro le radici
dell’arte e della bellezza.


Una ricerca instancabile, raffinata, che prende vita in un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione.
La sua pittura, dapprima segnata da volumi pieni e composizioni armoniche, evolve negli
anni Ottanta verso un’astrazione umanizzata, dove le forme geometriche si fanno più
essenziali, ma mai fredde.
Ogni elemento è calibrato, ogni spazio respirato, come in una partitura visiva dove il silenzio vale quanto la nota.
Negli anni Novanta, la scultura diventa protagonista: monumentale, policroma, vibrante.
Le sue opere si aprono allo spazio pubblico, dialogano con la luce, il vento, l’architettura. I
contrasti tra colore e patina, tra vuoto e pieno, restituiscono un’energia sensuale, tattile,
profondamente umana.
L’artista attraverso la sua creatività ha saputo rendere la forma un’emozione, il
volume un pensiero, il colore una carezza.

Un invito a guardare, a sentire, a lasciarsi attraversare da un’arte che non cerca di spiegare, ma semplicemente di toccare ciò che di più intimo ci appartiene: il senso profondo della bellezza.