Daniele Stefani, una chitarra, il conservatorio, voce e tanto talento!

daniele stefan
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La Musica…passione per molti, professione per pochi, ma quando il talento naturale, si sposa con dedizione, studio e creatività, un percorso inizia….

Abbiamo intervistato Daniele Stefani e lasciato alle sue risposte il racconto dei suoi come, dove, quando e perchè…

LA FIDUCIA e’ il terzo singolo che da il titolo all’album omonimo.
Il brano, è un featuring con l’attore Paolo Ruffini e prevede la partecipazione straordinaria nel videoclip dell’atleta paralimpica Giusy Versace.

Primo incontro con la musica? 

Ero un bimbo. A 5 anni ho iniziato a desiderare di suonare uno strumento.

Facevo finta di suonare la chitarra di mia sorella, poi la tastiera , cosi’ ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi ad una scuola di chitarra.

Quando hai capito che la musica sarebbe stata parte integrante della tua vita? 

Intorno ai 10 anni, quando ho deciso di iscrivermi al Conservatorio ed inziare un vero percorso fatto di studio e di gavetta, suonando nei weekend come “premio” per i buoni risultati a scuola e partecipando poi ai primi concorsi, nazionali ed internazionali, anche se fin da subito ho sentito che la musica sarebbe stata nella mia vita in modo predominante.

Quando hai scritto il tuo primo pezzo? 

A 9 anni, un brano contro la violenza negli stadi, dopo averne vissuto un episodio durante una partita,

che mi ha portato a voler raccontare , seppur con le parole di un bambino, le emozioni provate.

Che formazione hai avuto? 

Classica senza dubbio. Il conservatorio è studio e disciplina. Questo mi ha aiutato a saper affrontare anche i momenti più bui della carriera, ma soprattutto ad avere grande rispetto per tutti coloro che lavorano con me. Ho amato e continuo ad amare generi diversi, perché credo che la musica vada ascoltata in tutte le sue forme e che una delle cose più belle sia proprio la contaminazione.

Se potessi incontrare un Icona del passato, chi è cosa gli chiederesti? 

Uno su tutti forse Michael Jackson. E’ stato il più grande, un talento immenso abbinato ad una dedizione incredibile.

Di artisti cosi ne nascono pochi.

Gli chiederei di cantare ancora una delle mie canzoni preferite Heal the World….sono un suo fan in fondo.

Che rapporto hai con i tuoi followers? 

Un rapporto sincero e costante. Non posto qualsiasi cosa, non amo la frenesia da social, ma ho i miei appuntamenti fissi con loro, come il caffè delle 2.

Quanto conta la comunicazione oggi? 

Molto, a volte troppo. Sono favorevole al progresso ovviamente, ma non quando diventa eccessiva ostentazione, spesso di ciò che non si e’.

Quanto conta il live? 

Per me è vita. E’ il momento in cui mi sento a casa. Nella carriera di un artista oggi conta un po’ meno, forse perché offuscato dai numeri,  ma credo sia la cosa più importante per una carriera lunga, con in suoi alti e bassi come è normale che sia.

Cosa pensi del talent? 

Non sono contrario, ma credo ce ne siano troppi rispetto al reale spazio che il nostro mercato ha.

Le opportunità sono sempre una bella cosa, ma la gavetta meno visibile era più costruttiva sotto certi aspetti.

Anche psicologicamente, diventare una star in 3 mesi può essere nocivo se sei giovane e non pronto alla normale evoluzione di una carriera che mi piace definire come un giro sulle montagne russe.:-)

Grazie Daniele, e alla prosssima…

Alessio Musella

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