Le parole d’ordine dell’arte contemporanea oggi sono partecipazione, interazione, interattività, coinvolgimento dello spettatore.
Tutto il XX sec. si è configurato come un progressivo cammino di consapevolezza dell’artista nei confronti del ruolo dello spettatore.


L’opera d’arte non va più solo guardata, contemplata o interpretata, ma deve essere agita, vissuta, partecipata. In questo modo l’osservatore di opere d’arte non è più un semplice spettatore, ma diventa fruitore, assume cioè un ruolo attivo nella relazione con l’opera d’arte. Dalle forme di sperimentazione percettiva e meccanica – Arte Optical, Cinetica e Programmata – a quelle fisiche e motorie – arte ambientale, situazionismo, happening, performance – dalle pratiche di partecipazione sociale e politica – come l’arte relazionale, partecipativa e di comunità – alle formulazioni che implicano una sempre maggior utilizzazione dei media tecnologici e digitali – videoinstallazioni, opere interattive, video ambienti immersivi – per arrivare ai modelli di interazione tecno-sociale nell’era della post-medialità – realtà aumentata e virtuale, telepresenza e reti telematiche – sempre più di frequente il pubblico è destinatario ultimo e attore primo del processo creativo.
L’interattività diventa una delle principali modalità di produzione e fruizione artistica contemporanea mirante al coinvolgimento di uno spettatore attivo nelle fasi di genesi e ricezione dell’opera.
Quest’ultima non risiede quindi nell’oggetto, ma nel processo dinamico che si instaura fra chi la crea e chi la fruisce.
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Autrice Chiara Canali
