Stralcio del suo ultimo libro B.R. Ammazzate Banksy: Graffiante e irriverente come sempre Vincenzo Profeta…

B.R. Ammazzate Banksy
B.R. Ammazzate Banksy

Un libro da leggere tutto d’un fiato….

Sindachelli, proloco, assessoricchi alla cultura, associazioni cultura e libertà, bandi, bandicini, muri di cinta delle parrocchie, un tempo erano i graffiti, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring giovani sprezzanti vitalità per nulla naivè anzi venuti non certo dalla woking class, ma pur sempre gente che viveva la strada, una New York favolistica, un mito per i giovani nelle accademie di belle arti, una New York figlia di Warhol, figa, una favola di merda forse gloriosa, un piano Marshall della fantasia, ma pur sempre mitologia, pur sempre fantasia, perchè tutto si evolve e diventa inesorabilmente squallido manierismo. Sindachelli, proloco, assessoricchi alla cultura, associazioni cultura e libertà bandi, bandicini, curriculum, concorsi, muri di cinta delle parrocchie, disegni inammissibili, megalomani, falloforici, disegni brutali, murales messicani in pieno centro storico, a Roma, a Palermo, a Milano, sincretismo religioso, diritti dipinti, il patetico in bella mostra, il politiccaly correct che non disturba, il banale, il decorativo, il conformista, l’opinionismo da bacheca faziosa e di sinistra, l’ignoranza colta, educata, non disturbante, il reazionario spacciato per ribelle ,l’arte utile paternalista, moralista, il trasgressivo posticcio venduto al mercatino, l’impostura in cartastraccia e stencil, un invidia del pene gigante dipinta ed obesa, giovani attempatini, come li chiamano oggi, boomer?

Scavallano dal centro alla periferia, e ti immagini il disgraziato del palazzo sgarrupato, con una vita sgarrupata, che non deve rivoltarsi, ma rallegrarsi in mille colori, e che deve sorbirsi lo sfogo di questo boomerone del centro, che gli sburra un suo sfogo però da diaretto delle medie.

Sindachelli, proloco, assessoricchi alla cultura, associazioni cultura e libertà bandi, bandicini, muri di cinta delle parrocchie, pd, pdf scaricati dal sito del comune, tolleranza, integrazione, lotta alla mafia, ecologia, antirazzismo come se ci fosse Ronald Regan, invia richiesta materiali, selfie, sfondi per selfie, l’arte come sfondo per selfie, la turista che passa e si fa fotografare con sfondo un pupazzone e la chiesa barocca, con una santa messicana enorme dipinta, i boomer tornano in centro, lasciano in pace le periferie, e cominciano la ricerca degli i like, su social, i boomer graffitari affamati di mi piace per piacersi.

Sindachelli, proloco, assessoricchi alla cultura, associazioni cultura e libertà bandi, bandicini, muri di cinta delle parrocchie, lo scarabocchio degenera, non lascia in pace.

Neanche un campetto, neanche una chiesa, né in centro non periferia, lo scarabocchio sei tu disturbato il tuo ego, lo scarabocchio con i pupazzi giganti, con i colori dei catoni animati, irreggimentato in appositi spazi e parcheggi, lo scarabocchio educato, sanificato, e non vai più a treni di notte a rischiare, ma a monumenti in centro, hater che digitano invidia che siamo, noi non ti capiamo grande artista maledetto, le associazioni di promozione sociale si, con i loro fondi, l’arte sociale, l’arte utile, il pubblico che ama i colori pure ti capisce, e via di mi piace, siamo stronzi caro figlioletto di papà con la bomboletta o il pennello?

La verità è che quest’arte sta deturpando, il murale è fastidioso, ingombrante, lo stencil rovina muri antichissimi che chiedono di marcire, sogno una sovraintendenza nazista che blocchi tutto questo brutto, questo brutto diventerà la prima arte che vedrà il bambino della strada, e non ci sarà scampo per lui dalla bruttezza, sogno architetti e gente con le palle picchiarvi selvaggiamente, che vi costringa in celle per ore a provare il colore dell’intonaco della parrocchia, la street è andata completamente fuori controllo, fuori dal seminato estetico, e forse di art ha ormai molto poco solo il nome, perchè quando una cosa o qualcuno sente il bisogno di specificare o di definirsi, di precisare, c’è poco da fidarsi, lo stupro è in atto, è totale, scellerato, è scollamento col bene architettonico su cui si dipinge, persino in periferie emarginate, è sfregio sempre, si caga l’ennesima stronzata fuori dal vasto, la si fa bella grossa, e sul muro e sulla pagina social del giornale online regionale volano i mi piace, il sindaco ci mette la faccina, il parroco l’abbraccio, i complimenti dei medioman su quanto sei bravo a disegnare, il comune o la parrocchia reggono il gioco, l’arte affetta da gigantismo, antiumana manda a puttane studio della superficie, urbanistica, e dove non ci sar炒n albero, un parco giochi, ci sar炒n graffito a risolverci i problemi, squadre di graffitari coloristi a risolvere bambini iperattivi, niente studio delle proporzioni, niente studio dello spazio circostante. Il fare nello spazio di tutti è ancora improvvisazione, ma non più ribelle, ma votata dal consiglio comunale.

Ora caro mio graffitaro muralista è fatta, hai fatto schifo, sei il prefetto borghese di merda, hai preso la pensione, in attesa che i puntuali festival estivi di street art arrivino, e che tutto questo risulti ancora nuovo e esotico, che la periferia dell’impero, abbia una periferia omologata all’impero con i graffiti, eppure io me lo ricordo, che Blu il più grande sporcarmuri italiano, ha cancellato gran parte della sua produzione, forse per marketing, forse per dignità ma lo ha fatto.

Vincenzo Profeta

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