Nel 1944, F. Bacon destabilizza il pubblico con “Tre studi per figure ai piedi di una Crocifissione” .

Disassembla un’intuizione in 3 voci: chiama indi a ruolo l’inconsueto e ricava, su frugali suoli, una realtà interstiziale dell’inconscio.
Arancia, allora, l’aria, e traccia pochi e anonimi riferimenti di quell’istante archetipo così personale. In quel luogo indefinito, Bacon conferma i “diritti esistenziali” di piene e anomiche presenze… addentro quel triadico movimento, esse “schiariscono” la propria voce.
Tra i “turgori” di queste “rivisitate grazie” , spiccano, infatti, labbri inquieti, e pose, protesi al grido.
In quella “gabbia” magmatica, molteplici possono essere le motivazioni di quell’urlo liberatorio oppure ossessivo…
Di fatto, esso sedimenta, lungamente, in Andrea Grieco; è, invero, la personalità di Bacon a fascinare e turbare “i suoi sonni” , così, tra le composizioni, l’autore ricrea una nuova memoria dello Studio dell’artista irlandese.



Andrea Grieco ritaglia porzioni di pelle umana, ricercando , tra le setose trame, il senso di quella “tumefatta” identità; ricompone, indi, l’assurda sensatezza di quell’affermazione compositiva, nella ragionevolezza indiscussa delle sue arcane radici…
L’autore chiama a ruolo derma, metallo, latex, capelli, paglia, stoffa… e ammannisce, sul velo cartaceo, l’indiscusso crescendo tensivo, che elargisce lo sforzo per esprimere un turbato e necessario quid.

L’opera sarà tra quelle esposte nel contesto della personale “LIMBICA” , la cui parte curatoriale è stata seguita da Maria Marchese, che verrà inaugurata il 28 Maggio, presso la BM Art Gallery, di Olivia Bracci, nella città di Orvieto.
a cura di Maria Marchese