“Per Esempio”
1987
260 x 320
Schifano era un artista che, a differenza di altri, non scindeva fra vita privata e arte.
Ciò che viveva, ciò che sentiva, veniva inevitabilmente riprodotto sulla tela che aveva di fronte.
La sua carriera è talmente intensa e lunga, che potremmo continuare per giorni a raccontare le sue opere, ma proprio perché per lui erano parte di sé, vi raccontiamo qualcosa della sua vita privata.
D’altronde ogni artista , per essere compreso, e non è sempre facile farlo, va conosciuto e non solo attraverso le sue opere.
P.S. Qualche mese fa una sua opera è stata battuta all’asta per 1 milione di euro, un record per l’artista ,a mio avviso e non solo mio, incompreso , come spesso accade, in vita.. non ostante abbia prodotto per circa 40 anni una quantità incredibile di opere.
Rapido, violento nelle sue pennellate, senza regole, era alla caccia di immagini senza una vera soluzione di continuità, trasportava sulla tela la vita privata; le oniriche presenze intrappolate nella televisione, seguiva i suoi paesaggi mentali mischiati tra la realtà il il mondo onirico.

Mario Schifano è stato tra i primi a sperimentare e amalgamare pittura e musica, cinema, video, fotografia, con attenzione alla multimedialità, multimedialità che lo ha accompagnato durante i suoi ultimi anni di vita, perché Schifano è stato un artista figlio del suo tempo, e la sua curiosità artistica mutava con il trascorrere degli anni.
Negli anni Sessanta, Mario Schifano, ventenne, era già molto apprezzato e seguito dalle più note gallerie di arte contemporanea tra Roma e New York.
Queste due città erano l’avanguardia culturale in grado di dare linfa vitale al sangue della dolce vita si, ma misto a quello della vita bohémienne.
Nel 1962 Schifano a New York frequenta Andy Warhol ed espone con Rauschenberg, Jones e gli altri del New Realism show.
Chiudiamo con una curiosità:
Nasce a Homs (Libia), il 20 settembre 1934.
Per informazioni Galleria Giovanni Bonelli