“Infinity” di Tina Bellini.

Tina Bellini
Tina Bellini

Nel corso della storia, la parola “infinito” è stata declinata in molteplici accezioni, ma ci siamo mai chiesti se l’infinito è qualche cosa di positivo o di negativo?

Per gli antichi, l’infinito corrispondeva a qualche cosa di non finito e perciò imperfetto, ma proprio l’imperfetto diventa fascino perché non catalogabile, non prevedibile….

L’idea di non terminato ci porta a pensare l’infinito come qualcosa di qualitativamente più grande del finito… davanti alla pietà Rondanini di Michelangelo rimaniamo in silenzio a immaginare come sarebbe stata se finita…..

Infinity  di Tina Bellini  appartiene all’infinito  poetico leopardiano….

Oltre la siepe, la dove tutto può essere, tutto può esistere…

Il simbolo parla di infinito, ma lascia due fenditure dalle quali poter scorgere un futuro e un passato…

Ti avvicini e scegli…una fessura parla di quello che sarà….l’altra di quello che fu… ma tu sei il presente …

Si impara dal passato per vivere nel presente e sperare nel futuro…..

Alessio Musella

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