Quando parliamo di fotografia, molti sono i professionisti che ruotano intorno a questo universo, abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro Bonfanti, per farci raccontare cos’è la fotografia per lui:
Il tuo primo contatto con una macchina fotografica?
Il mio primo contatto con una macchina fotografica è stato circa 30 anni fa con una Canon t50, comprata da un amico di paese, da li è partito il tutto iniziando anche a stampare in camera oscura. tenuta per circa due anni e subito dopo passato a Nikon fino ad oggi.
Quali sono i soggetti che prediligi ritrarre?
Sono partito con il fotografare di tutto, piano piano mi sono accorto che la fotografia ritratto mi coinvolgeva di piu’, quindi dedico molto tempo nel cercare volti che una volta fotografati parlano da soli.
Quanto conta la tecnica nel tuo lavoro?
La tecnica conta molto, sia nello scatto che nella post produzioine, altrettanto conta quello che sta davanti l’obiettivo, anche se io non sono tanto amante nel ritoccare le foto.
Cosa rende unico uno scatto?
Uno scatto unico per me come dico sopra , quando una foto ti parla e te capisci quello che dice, e al momento che non è piu’ sotto i tuoi occhi pensi sempre a lei.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Aneddoto che ricordo con un sorriso è quando sono riuscito scattare delle foto a mia moglie , lei che una persona squisita ma anti foto, non gli piace essere fotografata, pero’ finito il tutto con grande successo.
Qual è il fotografo che più di ispira tra presente e passato?
un fotografo da me amatissimo è Jimmy Nelsson , conosciuto per aver fotografato le ultime tribu’ prima che fossero sparite, come fotografo attuale Nicola Ughi, fotografo di Lucca, fotografo industriale con grande conoscenza delle luci artificiali e non.
Nicola Ughi 
Jimmy Nelsson
Cos’è per te il ritratto?
Il ritratto per me è quel momento che incroci gli sguardi con la persona davanti e si entra in dialoghi silenziosi.
Cos’è per te la fotografia ?
Per me la fotografia è un insieme di arte, documento attuale come storico, informazione, spirito, quindi una fusione di un clic fra fotografo e soggetto.
Grazie Alessandro per il tempo a noi dedicato
