MARIO VESPASIANI
Ritratti: sguardi ed anime
Archivio di Stato di Pesaro – Urbino
a cura di Cecilia Casadei – Roberto Domenichini
Coordinamento di Sara Cambrini
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Archivio di Stato, via della Neviera 44 – Pesaro
11 ottobre – 14 novembre 2020
Lun-ven: ore 8,30-18,00 \ sabato: ore 8,30-13,00
…..Una celebre poesia di Evgenij Evtusenko recita: quando un uomo muore …non sono uomini che muoiono ma mondi …rimangono certo i libri, i ponti, le macchine, le tele dei pittori….molto è destinato a restare.
I ritratti sono di Philippe Daverio, Ezio Bosso, Ennio Morricone, Franco Maria Ricci, Germano Celant, Christo, Luis Sepulveda, Roberto Gervaso, Valeriano Trubbiani, Franca Valeri, Alberto Arbasino, Emanuele Severino, Sergio Zavoli. Tredici acquerelli che confermano l’enfasi coloristica e l’abilità ritrattista di un autore che sposa l’arte come una religione attraverso una forte spiritualità e profondità di pensiero….
L’Archivio di Stato di Pesaro fino al 14 novembre ospita la mostra di Mario Vespasiani
“Ritratti: sguardi e anime”
un progetto dedicato ai grandi personaggi del mondo della cultura scomparsi in questi mesi, tredici acquerelli su carta dal grande valore simbolico e umano, che confermano la sua abilità di ritrattista e un’enfasi coloristica che sottolinea un’evidente profondità di pensiero.
Ritratti inediti che sembrano sdoppiarsi, apparendo prima frontalmente con gli sguardi rivolti allo spettatore e poi rovesciati, senza gli occhi a significare la nostra incapacità di percezione delle anime, di scorgere un mondo parallelo. Le stesse cornici non solo racchiudono i lavori, ma esaltano l’effetto speculare e fluttuante di ciascuna opera, avendo al loro interno un rivestimento di specchi.
All’arte il compito di tenere viva la memoria di chi ha lasciato tracce nobili nel territorio della cultura, di non dimenticare il bene e gli insegnamenti ricevuti in dono che persistono oltre la vita. L’arte colta Vespasiani che negli anni si è distinta per la varietà dei temi e per l’alto livello di ricerca trova nell’Archivio di Stato di Pesaro la sede ideale dove essere ammirata. Una pittura preziosa e ricca di riferimenti per un luogo di studio e conoscenza.
Nell’installazione si nota il dialogo dei ritratti con i documenti presenti in archivio e il continuo rimando di riflessi, di significati tende a mettere in risalto il valore della memoria e della visione che non si ferma, ma che invita ad essere rielaborata e proiettata in avanti.