Prima di raccontare la mia visita alla mostra di Basquiat partiamo dal contestualizzare Cosa sia e dove si trovi il museo artistico “L’Albertina”
E’ situato nel centro storico di Vienna.
Lo stile dell’edificio è decisamente barocco
Le sue collezioni permanenti dedicate ai Grandi Maestri della pittura del Novecento sono una meta obbligata per tutti coloro che amano l’arte.



E’ qui che ho visitato la retrospettiva Di Simboli e Segni di Jean-Michel Basquiat uno tra i più importanti esponenti del graffitismo e del neo espressionismo.
Le 50 opere esposte sono state scelte tra le più importanti dell’artista messe a disposizione da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Sicuramente Jean-Michel Basquiat è tra i più importanti esponenti del graffitismo. Nasce a New York da padre haitiano e madre portoricana.
A 16 anni, grazie al suo talento per il disegno viene iscritto alla City-as-School, dove conosce Al Diaz, un writer di talento, con il quale nasce una forte amicizia. Con lui iniziò a disegnare sui muri di New York, lasciando aforismi firmati con l’acronimo SAMO (SAM e Old Shit). Jean-Michel lascia la scuola prima di diplomarsi, fagocitato da quegli anni Ottanta in cui a New York sembra che tutto potesse accadere.



Nel suo stile unico vengono miscelati concetti come identità, diaspora, ingiustizia sociale, schiavitù, capitalismo di consumo,razzismo quotidiano….
Basquiat diventa un narratore del suo tempo registrando di fatto ogni dettaglio che incontra per le strade della sua New York riportandolo nelle sue opere, ma senza un ritmo scadenzato e organizzato, tutto c’è, ma va saputo interpretare.
Diventa in breve uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano e come Keith Haring riesce a portare questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte.
Basquiat conobbe al tavolino di un bar Andy Warhol, suo idolo, al quale mostrò alcuni suoi disegni.
Da quel momento inizia un rapporto speciale con il padre della Pop Art , che diventa per lui padre, amico, maestro e forse amante.
Come tutto quello che accadeva negli anni 80, anche il successo di Basquiat fu fulmineo ed esplosivo, folle come i prezzi di molte opere d’arte di quel decennio “pompati” da critici e galleristi che trovavano negli Yuppies i loro miglior acquirenti
Fu così che Basquiat nel giro di pochi anni , in un ambiente dominato dai bianchi, ottenne una celebrità e una ricchezza impensabili per un ragazzo come lui:



Il primo afro-americano a passare da artista underground a superstar internazionale.
Il resto è storia…
La Mostra da me visitata a Vienna è visitabile fino a Gennaio 2023 nella Bastei-Halle, il seminterrato dell’Albertina