Concetta Russo e le sue identità pittoriche…

Concetta Russo
Concetta Russo

Il suo stile pittorico racconta un eccellente tecnica e un realismo personale che dona vita alle immagini che sceglie di ritrarre, il soggetto che predilige è l’universo femminile in tutte le sue sfaccettature , sguardi, sinuosità , movimenti pieni di pathos e miscelati con sapienza in un oceano di colori…

L’arte di Concetta Russo è un viaggio per il quale l’artista prende per mano il fruitore…

Conosciamola meglio

Il tuo primo contatto con l’arte?

Sin da piccola ho avuto un forte legame con l’arte.

Quando ero bambina, giocavo con i colori e dimostravo una passione per il disegno.

A scuola, ero riconosciuta per le mie abilità artistiche e venivo spesso incaricata di realizzare disegni, cartelloni e scenografie per le recite.

Quindi, potrei dire che il mio primo contatto con l’arte è stato un’esperienza naturale e continua fin dall’infanzia.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Ho realizzato che l’arte sarebbe diventata più di una passione quando ho iniziato ad esplorare la tecnica ad olio all’età di 15 anni.

Nonostante i miei primi dipinti mi sembrassero imperfetti, ho ricevuto interesse da parte di altre persone che li hanno acquistati, questo mi ha fatto capire il potenziale della mia arte e mi ha spinto a considerarla seriamente come una possibile professione.

Quindi, è stato un passaggio naturale dal vedere l’arte come una passione a intraprendere una carriera professionale in questo campo.

La tua prima opera?

La mia prima opera è stata un tentativo di dipingere un paesaggio.

Nonostante il mio impegno, devo ammettere che il risultato non era all’altezza delle mie aspettative.

La composizione mancava di profondità e l’effetto visivo era piuttosto piatto.

Guardandola ora, posso definirla senza mezzi termini orribile.

Tuttavia, è stato un importante punto di partenza nel mio percorso artistico.

Per fare arte bisogna averla studiata?

Credo fermamente che lo studio dell’arte sia essenziale.

È fondamentale come l’alfabeto per un bambino che impara a scrivere.

La conoscenza, il confronto e l’interazione con altre forme d’arte sono cruciali per lo sviluppo di un linguaggio artistico significativo.

Senza di esse, l’arte rischierebbe di rimanere piatta e priva di significato.

Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica?

La musica è un elemento essenziale nella mia pratica artistica.

Appena entro nel mio studio, il primo gesto che compio è premere il pulsante per far partire la musica.

Per me, la musica è un veicolo indispensabile per stimolare la mia immaginazione e alimentare la mia creatività.

Senza di essa, mi sentirei come se stessi camminando nel buio.

Quindi, ciò che unisce i miei dipinti e la musica è questa profonda connessione emotiva e ispiratrice che mi aiuta a esprimere pienamente me stessa.

Come scegli cosa ritrarre?

Scelgo cosa ritrarre attraverso visioni che spesso arrivano durante la notte.

Per questo motivo, tengo sempre un taccuino e una matita sul comodino, pronti a catturare quei momenti di ispirazione improvvisa.

Inoltre, trovo spunto per i miei dipinti attraverso la lettura e la poesia, che mi aprono a nuove prospettive e stimolano la mia creatività.

Infine, quando viaggio, la mia mente corre veloce in sintonia con le rotaie del treno, creando immagini e suggestioni che spesso diventano la base per le mie opere.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso?

Bè ricordo un episodio che mi fa ancora ridere.

Ricordo che appena mi diplomai al magistrale, scuola scelta per seguire la mia amica del cuore ma i miei volevano a tutti i costi che frequentassi il liceo artistico, mi ero intestardita che dovevo frequentare un corso di pittura online.

Per cui compilati tutti i moduli che vedevo sui vari giornali d’arte e li spedivo.

La prima volta mia madre fece salire il rappresentante ma i costi erano altissimi e non potevamo affrontare quella spesa.

Successivamente iniziarono ad arrivare altri rappresentanti, tanti, finché un giorno mia madre esausta disse che aveva una figlia ‘pazza’ e che come vedeva moduli li compilava senza cognizione di causa.

Se potessi incontrare un’artista del passato, chi è, e cosa gli chiederesti?

Se potessi incontrare un artista del passato, sceglierei Caravaggio senza esitazione.

Gli chiederei di ritrarmi, perché oltre alla sua straordinaria abilità nel dipingere, sono affascinato dalla sua capacità di catturare l’essenza e l’intensità dei suoi soggetti.

Sarebbe un onore poter essere immortalata da un maestro del calibro di Caravaggio.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa gli chiederesti?

Se incontrassi me stesso a 18 anni, gli consiglierei di abbandonare la timidezza e di abbracciare pienamente la determinazione e la tenacia.

Gli direi di credere nelle proprie capacità e di perseguire i propri sogni con coraggio e convinzione, senza lasciarsi fermare dalle paure o dagli ostacoli lungo il cammino.

Quanto conta la comunicazione?

La comunicazione è essenziale e oggi è diventata un pasto quotidiano che va sempre migliorato con ingredienti più raffinati, nuovi e sempre più all’avanguardia. In poche parole, non se ne può fare a meno.

È una finestra sul mondo attraverso cui puoi farti conoscere, condividere le tue idee, connetterti con gli altri e influenzare positivamente la tua realtà.

Che differenza c’è nella percezione dell’arte tra l’Italia e estero?

La percezione dell’arte può variare tra l’Italia e l’estero in base a diversi fattori culturali, storici e sociali. In Italia, l’arte è profondamente radicata nella storia e nella cultura del paese, con una ricca tradizione artistica che risale all’antichità e che continua a essere celebrata e preservata.

L’Italia è rinomata per i suoi capolavori artistici, i suoi musei e le sue opere d’arte rinascimentali e barocche, e c’è spesso un forte senso di orgoglio nazionale legato al patrimonio artistico del paese.
D’altra parte, all’estero, la percezione dell’arte italiana può variare in base alla conoscenza e all’apprezzamento della cultura italiana, così come alle influenze culturali locali.

Tuttavia, l’arte italiana ha spesso una reputazione di grande valore e raffinatezza in tutto il mondo, e molti artisti italiani sono ammirati e studiati globalmente.
In generale, mentre in Italia l’arte può essere vista come parte integrante dell’identità nazionale e della vita quotidiana, all’estero può essere vista come un’opportunità per esplorare e apprezzare culture diverse e per connettersi con un patrimonio artistico globale.
In Italia, gli artisti  possono anche incontrare sfide legate alla burocrazia, alla mancanza di sostegno finanziario e alle difficoltà nel trovare spazi espositivi o opportunità di visibilità.
All’estero, gli artisti possono essere influenzati dalle tendenze e dalle dinamiche culturali del paese in cui vivono e lavorano.

Possono beneficiare di maggiori risorse finanziarie, opportunità di networking e accesso a una vasta gamma di contesti artistici e culturali.

Tuttavia, possono anche affrontare la concorrenza globale e la sfida di emergere in un panorama artistico internazionale molto vasto e diversificato.
In entrambi i contesti, gli artisti devono affrontare questioni come la sostenibilità economica, la visibilità, la critica e la ricerca di significato nel loro lavoro.

Tuttavia, le sfide specifiche e le opportunità possono variare a seconda del contesto culturale e sociale in cui operano.

Cos’è per te l’arte?

E’ il mio pasto quotidiano, l’ossigeno che mi permette di respirare.
Un mezzo attraverso il quale comunico emozioni, concetti e visioni uniche.

L’arte ha il potere di ispirare, provocare pensieri e connettere le persone attraverso una profonda esperienza emotiva e intellettuale.

È un linguaggio universale che va al di là delle barriere linguistiche e culturali, e che può avere un impatto significativo sulla nostra comprensione del mondo e di noi stessi.
L’arte può essere davvero un nutrimento essenziale per l’anima, un’ispirazione costante che ci alimenta e ci dà la forza di affrontare la vita quotidiana.

È come l’aria, vitale, che ci permette di respirare profondamente e di sentirci vivi.

Cosa ti aspetti da un curatore?

Un curatore che si innamori della mia ricerca artistica, che comprenda la mia visione e il mio intento creativo e che sia in grado di comunicare e promuovere il mio lavoro in modo efficace.

L’idea di un curatore che possa offrirmi consigli preziosi per migliorare e sviluppare ulteriormente la mia pratica artistica, sia attraverso feedback critici che attraverso opportunità di esibizione e collaborazione. In sostanza, mi aspetto che il curatore sia un alleato fidato che condivide la mia passione per l’arte e che lavori insieme a me per portare avanti il mio lavoro e farlo crescere.

Cosa chiedi ad un gallerista?

Quando mi rivolgo a un gallerista, chiedo soprattutto che creda nel mio lavoro e sia disposto a sostenermi nel mio percorso artistico.

Cerco un partner che condivida la mia visione e sia entusiasta di promuovere e divulgare il mio lavoro presso il pubblico e i collezionisti.

Vorrei che il gallerista fosse aperto a discutere delle mie idee e delle mie ambizioni artistiche e che potesse offrirmi consigli pratici e opportunità concrete per far crescere la mia carriera artistica.

In sostanza, un gallerista che sia un vero e proprio alleato nel mio cammino artistico, pronto a supportarmi e a mettere in mostra il mio talento.

Quanto contano per te la luce e il colore?

La luce e il colore sono i poeti silenziosi della mia arte, danzando insieme sulla tela come amanti intrecciati.

La luce, con la sua carezza delicata, dipinge il mondo di sfumature e segreti, mentre il colore, con la sua voce vibrante, canta tracciando melodie colorate. Insieme creano un’armonia che risuona nell’intimo del mio essere, trasportandomi in mondi che si rivelano lentamente su di una tela che da bianca prende man mano forma.

Grazie Concetta per il tempo a noi dedicato

Alessio Musella

“Un momento di gioia catturato dagli scatti rubati di Alfredo nell’incantevole Museo del Castello di Chantilly, in Francia. Le straordinarie collezioni artistiche ivi ospitate hanno plasmato quel luogo in una sorta di dimora dell’anima, dove mi sono sentita profondamente a mio agio. L’atto di esplorare le sale intrise di storia e cultura si è trasformato in un’esperienza assolutamente indimenticabile. La foto in questione immortala l’estasi del mio spirito nel cuore di tale ambiente magico e raffinato”

Concetta Russo

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