Giuseppina Irene Groccia, crea e compone questo libro sentendo la necessità di esprimere la propria anima artistica abbattendo le barriere e mettendo direttamente in relazione parola, immagine, pensiero creativo.
Alessandro Binotti, Presidente e Direttore artistico del centro culturale La Riseria di Novara è autore del testo introduttivo di Mente, Occhi , Cuore.
Pubblichiamo volentieri il testo scritto da Dante Maffia che descrive questo lavoro dell’artista con intensità e estrema cognizione di causa.
Avere tra le mani le 52 pagine di questo libro è stato un piacere enorme, addirittura anche fisico, perché si tratta di un vero e proprio gioiello che sembra essere stato progettato dall’ultima donna del Rinascimento.
“Mente, Occhi, Cuore”, cioè l’intelligenza e la cultura, lo sguardo sul mondo, il sentimento, le emozioni, quindi l’uomo nella sua totalità, sono un approccio al sublime della vita, anzi, come osserva Alessandro Binotti, “Un viaggio intimo e appassionato che l’autrice mette in scena con assoluta padronanza ma anche con elegante garbo e spontanea naturalezza”.
Binotti adopera la parola scena, ed è vero, il libro si svolge come sequenze cinematografiche e cattura e coinvolge perché l’Autrice non ha trascurato nulla e gli “effetti” non sono soltanto momenti tecnici, ma vere e proprie “installazioni” per organizzare uno “spettacolo” che abbia la possibilità di trasmettere messaggi di bellezza, di poesia, d’amore.
La sensualità delle immagini è di una dolcezza infinita; sono volti, labbra, capelli, movenze che accendono l’animo di grazia e portano a considerazioni di tenerezza, quella tenerezza che negli appunti di Giuseppina diventa tocchi di sinfonia: “Restiamo confinati / in un tepore murato / trattenuti / in un universo isolato / e sottratti / a limpide giornate di vita”.
E’ solo un esempio per comprendere che siamo “Relegati in ogni attimo di vita / dove ritrovo le mie ore”.
Insomma, entrare in questo libro è come entrare in una magia di situazioni che s’affacciano e fuggono lontano per rincorrere i sogni che si aprono ad ogni immagine, ad ogni parola. Non è casuale che l’Autrice faccia una invocazione perentoria: “Cercami / rinchiusa / in emozioni / fatte parole… / trovami l’anima / liberata / da ogni legge”.
Emozioni che io ho provato come scossoni intravedendo nell’insieme un’inquietudine che fa comprendere quanto di vita c’è dietro, quante pulsioni non hanno preso la strada giusta e sono naufragate nell’indistinto.
Sono certo che la strada di Giuseppina è aperta e larga, come diceva Piero Bargellini, e che la vedremo in altre opere nella sua compiutezza, nel suo rigore stilistico, nella sua brama insaziabile di acciuffare il mistero.
Sì, con la mente, con gli occhi e con il cuore.

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