Classe 1973 Gianluca Capozzi Studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e alla Facoltà di Belle Arti di Granada, in Spagna.
La sua produzione è decisamente varia per soggetti e stile.

Lasciamo che sia lui a raccontarsi brevemente rispondendo alle nostre domande
Il tuo primo contatto con l’arte?
Da piccolo disegnavo i cartoni animati che vedevo e immaginavo storie.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
E’ accaduto naturalmente, come una passione che si trasforma.
La tua prima opera?
A sei anni un volto visto di profilo con i capelli lunghi, dipinto con l’acquerello sulla tela.
Per fare arte , bisogna averla studiata?
Forse no, ma guardare è meglio.
Hai diversi approcci alla tela ,come scegli cosa ritrarre ?
E’ un istinto, qualcosa che mi porta verso un energia, verso qualcosa che dalla sensazione che suscita rimanda ad altro e and perfetto ed utopico altrove, che non si colloca con la logica razionale ma si sente che va verso quella direzione, quella sensazione.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
I monaci che disegnano il mandala e poi gli soffiano sopra, e dicono nulla è eterno
Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?
Salvador Dali
Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?
Di continuare
Quanto conta la comunicazione ?
Molto
Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Dipende da molti fattori.
Cos’è per te l’arte?
L’arte è la possibilità di rendere visibile agli occhi tutto quello che non è visibile.
Cosa chiedi ad un Gallerista ?
Soldi
Quanto contano per te la luce e il colore?
Tantissimo, sono l’anima dell’arte e della vita.
Un giorno il discepolo disse al maestro, cosa conta di più per te, egli rispose alzando gli occhi al sole.
Grazie per le tue fulminee risposte