L’arte è sempre rimasta la sua passione, coltivata con gli studi alle scuole superiori all’Isa “M. Fanoli” di Cittadella, e applicata con l’attività professionale da grafico pubblicitario …
Nel DNA di Nicola Stradiotto è presente l’espressione surrealista che dialogo costante tra la sua fantasia, e il suo inconscio.
Dopo questa breve introduzione la parola passa a Nicola Stradiotto
Cos’è per te l’arte?
L’arte è una vibrazione. L’arte è una fonte inesauribile di energia. L’arte vive di sensazioni. L’arte fa guarire.
Personalmente non potrei farne a meno.
Aneddoto che ricordi con il sorriso?
Direi che è un aneddoto molto recente: infatti pensavo di non riuscire a dare continuità alle mie esposizioni con il lockdown, ed invece si è rivelato un anno davvero prolifico per me.
Non nutrivo molte speranze per il 2020 dopo la diffusione del virus. Avevo appena terminato la mia mostra personale al Circolo Quadro di Cittadella (PD) e dovetti annullare un’altra mia mostra personale al Buscaglione di Padova… pensavo negativamente che non avrei avuto altre opportunità per quest’anno ed invece è stato praticamente tutto il contrario e questo mi fa sorridere, se ci ripenso!
Ho avuto davvero molte opportunità e collaborazioni che non avevo affatto previsto.
Fotografia e arte, come e dove la connessione?
La fotografia è arte. Cristallizza un momento ben preciso delle nostre vite. La connessione è dentro di noi, nell’anima.
Disegnare… Ogni artista disegna, ma quando diventa arte?
L’arte diventa tale quando esprime un concetto ma anche quando rappresenta al meglio qualcosa, un soggetto animato o inanimato, riconoscibile o meno. L’arte sta negli occhi di chi la guarda e nella sensibilità delle persone.
Cos’è per te lo stile?
Lo stile è un marchio indelebile.
Chi sono i tuoi punti di riferimento?
Tra i più attuali direi Breton, Yodorowsky, Burri, Fontana, Warhol, il movimento Fluxus.
Tra i mostri sacri invece ti cito Matisse, Otto Dix, Magritte e soprattutto Picasso, ma anche la Bauhaus, i Fauves e il movimento culturale di Weimar. Questi sono i personaggi e i movimenti artistici che più mi hanno influenzato nel mondo dell’arte.
Cosa vuoi esprimere con le illustrazioni surrealiste pubblicate nel tuo libro “Lost Identity”?
“Lost Identity” è una raccolta di illustrazioni surrealiste in bianco e nero. E’ diventato un libro nel 2018 grazie alla casa editrice indipendente Aletheia di Verona.
I miei disegni rappresentano la perdita delle nostre identità, tra i moderni social network e il lavoro precario. Sono problemi che la società odierna ci riversa contro, come l’alienazione e l’apatia, tramite i mass media. Le nostre scelte quotidiane vengono manipolate, i nostri comportamenti indirizzati e tutto questo trabocca dai visi della gente.
Qual è il tuo percorso artistico?
Mi sono diplomato in grafica pubblicitaria e fotografia all’Istituto d’Arte “M. Fanoli” di Cittadella, in provincia di Padova.
Ho approfondito personalmente i miei percorsi artistici, dal disegno alla fotografia, dalla musica al cinema.
Oggi disegno per hobby ed è frutto di una ricerca personale in questo preciso ambito: l’illustrazione surreale.
Progetti futuri e presenti?
Al momento sto esponendo parecchio sia in ambito fotografico che grafico, ad esempio a Ottobre espongo al GAM di Catania (Galleria d’Arte Moderna) in una mostra fotografica collettiva dedicata al “lockdown”.
A metà Ottobre invece esporrò allo Studio Eclisse di Reggio Emilia, in una collettiva dedicata allo “Samhain” con un mio disegno a tema, estratto appunto da “Lost Identity”.
Ho esposto anche a Verona, alla storica Osteria Ai Preti sempre con le illustrazioni surrealiste di “Lost Identity”.
Partecipo anche ad una mostra collettiva dedicata alla “poster art” organizzata dall’Associazione “Distretto A” di Faenza, dove verranno esposti per le strade cittadine i vari poster creati dagli artisti aderenti al progetto. La stessa mostra poi verrà esposta anche per le vie del centro di Parma.
Dall’anno scorso poi ho collaborato alla regia di un docufilm di circa 45 minuti: un mediometraggio che si intitola “Underground Mania” (lo trovate su Youtube) che parla di musica, della scena underground veneta, di locali storici dove si suona dal vivo e bands dall’attitudine DIY, prettamente rock e punk.
Spero poi di poter pubblicare il mio nuovo fumetto nella primavera del nuovo anno e, come sempre, le mie immancabili pubblicazioni in formato fanzine.