(scultura in legno, 64×65.5; base legno 65x90x39, misure totali opera 65.5×150.5×39)

Carlo Riva inizia, anni or sono, a vivere la materia: la genesi di questa sua conoscenza nasce da un studio analitico e scientifico, che affronta, poi, una catarsi segnico/cromatica personale. In tal senso, l’autore, abbandonato il “limes” fisico, approda ad vagito primo, e scientifico e mistico, tra dolore e gioia.
L’osservatore viene allora carezzato addentro una “joie de vivre” incontenibile, laddove la molecola e vivo inizio in divenire.
Si esperirà, così, nel viaggio attraverso l’inconscio, perdendosi tra i valori intimi e collettivi, tra le curve e gli interstizi infinitesimali dell’io, per ricongiungersi e addivenire ad una spontanea elaborazione di se stesso.
La lignea plasticità dell’opera coinvolge e avvincenel cauto disvelamento di una preziosa gemmazione.