Marinella Pucci, poliedrica artista a 360°, Founder di Mary Pucci Lab.

Marinella Pucci
Marinella Pucci

Nasce ballerina ma è anche coreografa, attrice teatrale, poetessa e pittrice, con una forte passione per il Tango e le scienze olistiche.

Un’artista valida e poliedrica che riesce a coniugare nel suo percorso diverse forme espressive, che le permettono di rinnovarsi di volta in volta.

La sua forza espressiva è un ricongiungersi e confluire in un connubio di parole, passi di danza e colori dove il potere alchemico dell’arte, riesce a regalarci profonde emozioni e, molto spesso, ali per spiccare il volo. 

Lasciamo sia lei a raccontarsi attraverso questa intervista:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Risale a quando ero bambina, ero affascinata dalla danza, incrociata prima in TV con “Maratona d’estate” di Vittoria Ottolenghi, che puntualmente seguivo all’ora di pranzo e poi andando a vedere spettacoli a teatro quando se ne presentava l’occasione.

Come ho già detto in altre interviste, da quell’incontro con la danza, ho iniziato a sognare, a volteggiare e a lasciarmi trasportare dalla musica; inizialmente negli spazi ristretti di casa affollata da mobili e oggetti vari per poi passare a frequentare vari corsi di danza della mia città e nel corso degli anni a seguire, partecipando a tirocini e workshops e corsi professionali che mi hanno permesso di qualificarmi e di accrescere conoscenze che ho sempre cercato di approfondire imparando nuovi stili.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventato un aspetto così predominante della tua vita?

Credo da subito.

Ho iniziato da bambina con la danza, amandola in tutte le sue forme e stili; studiandola, e trascorrendo tante ore in classe.

Ho poi aggiunto e continuo ad aggiungere, strada facendo, nuovi tasselli: la poesia, il teatro, il disegno, la pittura. L’arte e’stata ed è il mio rifugio dalle brutture della vita.

Il mio spazio per liberare l’anima.

Da ballerina a coreografa, cosa ti piace di più di entrambi i ruoli?

Credo che alla base dei due ruoli ci debba essere una conoscenza della musica, del corpo e del linguaggio codificato della danza che si apprende con tante ore di studio e di sacrifici; io li chiamo gli strumenti, che pero’ hanno bisogno di essere usati con sapienza e prendere vita attraverso la creatività dell’artista.

Credo che i due ruoli, di ballerina e coreografa, richiedano delle qualità specifiche.

Come ballerina la sensibilita’ d’interpretare ed eseguire passi di danza che possano trasmettere un messaggio a chi guarda e far emozionare.

Come coreografa la capacita’ di creare, cosi come uno scrittore crea un romanzo cosi la coreografa, utilizzando la fantasia e conoscenza coreutica, articola un messaggio che attaverso i ballerini possa emozionare il ballerino stesso ed il pubblico che lo guarda.

Mi chiedi cosa mi piace dei due ruoli: Come ballerina mi ritrovo in scena di fronte ad un pubblico con una sana tensione ed emozionata di salire sul palco; come coreografa mi ritrovo regista delle mie creazioni.

Credo di amare entrambi i ruoli, forse con una preferenza verso l’essere coreografa perche’ mi consente di creare e di convogliare i miei messaggi verso il pubblico lasciando a ballerini più dotati di performare le mie coreografie.

Quando e perché hai deciso di intraprendere un percorso nuovo e tutto tuo, con la fondazione MARYPUCCI LAB?

Tutti noi abbiamo dovuto affrontare gli effetti d’isolamento sociale imposti dall’arrivo del Covid-19.

Dopo un periodo breve di disorientamento, ho trasformato questo momento di isolamento dal resto del mondo, in un’opportunità: la mia opportunità di esplorare nei miei ritagli di tempo tante sfaccettature della mia arte.

Si è fatta avanti la necessità di tornare a me stessa, alla mia arte e Mary Pucci Lab è stato il modo che ho trovato per proporre tutte le mie passioni, tutte le mie trasformazioni e conoscenze al pubblico.

Quindi Marypucci Lab nasce da un bisogno di esprimersi, di comunicare e di mettersi in contatto con gli altri, mettendo a disposizione le cose che so fare.

Ho cercato quindi di realizzare uno dei miei sogni: Mary Pucci Lab

Un laboratorio online che offre un ventaglio di attività che vanno dalla danza alle terapie curative olistiche, dal tango alle iniziative d’arte, con l’obiettivo di recuperare energia, equilibrio e ricollegarci a noi stessi e agli altri.

Grazie ai tre laboratori offro la possibilita’di tenersi in forma nella piena libertà di scegliere la disciplina preferita (risveglio muscolare, Dance Destress, Meditative dance VIBE, Zumba, ballo degli sposi,/flashmob) l’orario preferito e comodamente da casa (Laboratorio Body and Mind).

O di unirsi alle attività di Tango e di acquistare articoli unici e di grande qualità. (Laboratorio Tango)

Oppure di partecipare alle iniziative artistiche e creative,scoprendo info su mostre di arte visiva, sulla poesia e su sessioni di arte terapeutica. (Laboratorio Cre-Art).

Alcuni laboratori sono ancora in stato embrionale, ma con i presupposti giusti per la crescita in linea ai principi e alle opportunita’che mi auguro porteranno Marypucci Lab al successo.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Penso che si possa essere artisti senza studio mentre non vale il contrario.

Credo che prima di ogni tecnica ci sia l’istinto e la creativita’, se poi accompagnata dallo studio si puo’ raggiungere quella qualita’ che anche altri potranno apprezzare.

Cosi e’successo á me con la danza, cosi mi sta succedendo con la pittura.

In questo momento per me dipingere e disegnare e’ molto istintivo. Mi piace essere libera di esprimermi e le tecniche e scuole sono il mio passo successivo perché ho pensato che potrebbero bloccare e chiudere in una scatola la mia creatività.

Il mio non e’un invito a non studiare tutt’altro. Il mio invito è di esprimersi liberi da costrizioni ed influenze e di equipaggiarsi degli strumenti attraverso lo studio, che permettano a questa creatività di spaziare e proporre la bellezza che e’l’arte nella sua totalita’.

Il tango è la tua grande passione. Cosa provi nel ballare le malinconiche note di questa danza così affascinante e sensuale?

Si vero.

Una passione che mi ha portato ad approfondire tutto quello che è l’aspetto, non soltanto musicale e coreutico del tango, ma culturale e curativo del tango.

Il tango mette in connessione due anime fondendole in una sola, la mente riesce a placarsi per dare spazio alle emozioni. È una forma meditativa ed ha un potere di riconnettersi con se stessi e con gli altri.

Quindi quando ballo il tango provo emozioni dettate dal momento di vita che sto attraversando: la tristezza, la felicità, i cattivi umori, le sofferenze, c’è il dolore, c’è la pace, la spensieratezza, l’allegria.

In breve ci si riscopre vulnerabili e vivi e quale miglior modo se non farsi accompagnare dalle note dei cantori argentini molti anche connazionali che hanno trovato il modo di non sentirsi soli in una terra straniera a cantare ora di nostalgia per la terra lontana, raccontando un ricordo, la giovinezza perduta e naturalmente l´amore, di amori fragili, di amori perduti ma il tango non e’solo tristezza ci sono testi anche allegri e talvolta anche comici. Jorge Luis Borges negli anni ’30 arrivò a sostenere che la vera poesia del nostro tempo sarebbe stata quella contenuta nei testi del tango e devo dire che mi trova d’accordo.

Come artista poliedrica ami spaziare in diversi campi artistici, approfondendo mille passioni. Ci racconti qualcosa a riguardo?

Il mio bisogno di esplorare e di trasformazione, di non porre limiti alla mia arte mi ha portato ad esprimermi, spaziando e sconfinando nelle più disparate forme artistiche.

Mi piace definire la mia arte come la mia espressione istintiva, soprattutto nella pittura piuttosto che nella tecnica. Ed è proprio lì che l’arte istintiva s’ incontra con le altre forme artistiche che mi accompagnano.

Soprattutto la danza è il mio istinto, il sentire, il liberare l’espressione di chi sono e di cosa voglio comunicare.

Con le mie coreografie esprimo sentimenti, momenti di vita che accompagno con una selezione musicale e scenografie che completano un messaggio tutto mio.

Anche attraverso la poesia dò spazio alla necessità di connettermi con il mio sentire per far emergere i miei pensieri in poesia.

Credo si abbia sempre qualcosa da dire, quando ci sono degli eventi nella vita che ci formano, che ci fanno crescere.

Attraverso la sofferenza, ma anche attraverso i momenti belli, si può attingere a quel sentire che viene dal profondo, per poi metterlo a disposizione degli altri sotto forma artistica, talvolta lo faccio attraverso un disegno, o un dipinto altre attraverso la scrittura altre ancora attraverso la danza.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Il mio primo viaggio da sola da adolescente di ritorno da Anagni.

Oggi sorrido ma allora mi preoccupai molto.

Stavo rientrando in Bus con la scuola di danza dalla mia partecipazione a Roma in Rai per la prima puntata di Fantastico XXII presentato da Raffaella Carra’e Johnny Dorelli.

Eravamo tutti felici per l’esperienza e ci apprestavamo a rientrare in Calabria. In una delle prime fermate in Autogrill ad Anagni si dimenticarono di me. Fortunatamente trovai il sostegno di una pattuglia di carabinieri che si trovava li e che inizialmente tento’ di rintracciare il bus sull’autostrada.

Oggi con l’ausilio dei cellullari si sarebbe risolto tutto in poco tempo, ma in quel periodo l’unica soluzione fu di rimettermi sul primo treno in partenza direzione casa. Ricordo come dall’euforia di un’esibizione in Rai passai alla preoccupazione di dover affrontare un viaggio tutto da sola, senza bagagli e documenti tuttavia si concretizzo’ la presa di coscienza che ci si puo’ rialzare dalle cadute e che tutto passa e si risolve in un modo o in un altro.

Se potessi incontrare un artista del passato, chi e cosa gli chiederesti?

Solo uno?!.. difficile rispondere con un solo nome.

Comunque scelgo di poter incontrare Leonardo Da Vinci perche’ sarebbe un onore conoscere uno dei più grandi geni dell’umanità che si e’ occupato delle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza: sappiamo infatti che fu scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, matematico, anatomista, botanico, musicista ingegnere e progettista. Ecco la mia domanda sarebbe: Leonardo, raccontaci della tua veste couretica che non e’ arrivata ai posteri

Quanto conta la comunicazione per te?

Credo che da tutto quello che abbiamo gia’detto si capisca che la comunicazione sia molto importante per esprimere sentimenti pensieri e per connettersi gli uni agli altri.

Ci sono innumerevoli testi che approfondiscono di come la comunicazione ci permetta di entrare in relazione con l’altro. Creare relazioni significative è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano.

Io cerco di farlo non solo con la parola parlata ma anche in forma scritta danzata e dipinta.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me e’l’esaltazione del talento inventivo/creativo e della capacità espressiva.

Parte da un impeto istintivo che si traduce in un messaggio che prende a volte forme esplicite a volte inaspettate e codificate tutte da scoprire e al contempo da godere e di cui arricchirsi.

Talvolta vuole convogliare un messaggio puramente estetico altre vuole provocare o suscitare riflessioni ed emozioni.

Coreografa, ballerina, insegnante di danza, organizzatrice di eventi, tango DJ, pittrice nonché poetessa. Quale di questi ruoli credi ti appartenga un po’ di più?

Difficile dirlo in questo momento che mi vede impegnata su tutti i fronti.

Sicuramente la danza e’ stata il mio fulcro/trampolino dal quale sono partita. Voglio rispondere con una delle mie poesie che credo possa riassumere chi sento di essere.

‘Vita arcobaleno ’

Una vita, dalle mille sfaccettature:

Sono mamma, figlia, sorella,amica, compagna,amante,solitataria e di compagnia,animale da palcoscenico.

I vari tasselli disordinati di una me che come con il Dado Kubrick si

fa fatica a mettere in ordine.

Nell’attesa di imparare a completare i colori e trovare la pace e gioia di un ordine perfetto,

La mia combinazione disordinata continua a girare

Sono mamma, figlia, sorella,amica, compagna,amante,solitataria e di compagnia,animale da palcoscenico.

un altro giro un altro tentativo.

In fondo è così che si arriva alla meta.

Chissà forse un giorno il mio cubo Rubik sarà fatto di tutti i colori della tavolozza della vita e non ci sarà bisogno di mettere ordine perché sarà perfetto così com’è, un arcobaleno.

Per concludere vorrei chiederti se, dopo tanti successi, custodisci ancora un sogno nel cassetto e se hai voglia di svelarcelo qui in anteprima

Di sogni nel cassetto ce ne sono ancora tanti.

Per ora mi sto dedicando al sogno di far si che Mary Pucci Lab si affermi e diventi quel laboratorio capace di creare connessione con se stessi e con gli altri sia online che di persona offrendo attivita’ capaci di stabilire benessere ed equilibrio.

Mi sono posta l’obiettivo di condividere bellezza in varie forme e contribuire a creare momenti di vita speciali.

Riallacciandomi a questo posso svelare che un grande sogno nel cassetto ancora da realizzare: e’di portare il mio progetto di bellezza, di wellbeing in Italia magari acquistando una struttura in una riserva naturale dove sogno di trascorrere i miei anni a venire mai in ozio ma impegnata con i miei tanti interessi ed iniziative.

Grazie per il tempo a noi dedicato

Giuseppina Irene Groccia

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