Intervista a James Castelli.

James Castelli
James Castelli

Conosciamo James Castelli, lasciando che sia lui a raccontarsi rispondendo alle nostre domande:

Primo contatto con l’arte?

Il primo contatto con l’arte è stato dai primi anni di vita in quanto i miei genitori sono sempre stati legati al mondo dell’antiquariato.

Che formazione hai avuto?

I miei studi sono stati, prima Istituto d’arte per poi passare all’università con l’architettura, indirizzo Designer.

 Quando hai deciso di occuparti di arte ?

La mia prima attività in questo settore nel 1999 fu uno store antiquariato e design moderno, da li a passare ai dipinti il passo è breve, prima con l’arte antica, poi con l’arte moderna contemporanea.

Mi racconti un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Un aneddoto che ricordo con piacere sono state delle visite nello studio del Maestro Mario Schifano, delle lunghe chiacchierate sul mondo dell’arte moderna, aver parlato con lui mi ha arricchito culturalmente, avevo 17 anni, oltre a saggi consigli che ancora oggi porto come esempio.

Come scegli gli artisti da promuovere ?

Fonte d’ispirazione è per me Leo Castelli, avere come obiettivo far emergere artisti sconosciuti si ma con tanto da dire…scelgo quegli artisti che seguono un proprio stile, che sia riconoscibile oggi come tra 20 anni, scelgo artisti che sono presenti sul mercato che ancora molto hanno da dire.

Oggi il troppo concettuale non rischia di allontanare il pubblico dall’arte ?

Credo che l’arte concettuale possa solo dare qualcosa in più nel mondo dell’arte e non togliere, se pur vero che ci vuole un’attenzione maggiore e preparazione culturale per capirla.

Quali sono oggi le fiere che ritieni  più interessanti?

Le fiere che ritengo più importanti sono

Milano Art Week…

Pavia Art…

Cremona Art…

Quanto conta la comunicazione nel mondo dell’arte ?

Nell’era tecnologica la comunicazione è tutto, l’uso dei social se ben usato può aiutare l’artista come il gallerista.

Qual’e’ il ruolo del Gallerista oggi?

Il ruolo del gallerista oggi come ieri è quello di dare spazio agli artisti,il ruolo del gallerista non è come spesso vedo dare spazio a chi paga per avere un dipinto esposto, che quasi sempre quel dipinto “pagante” è distante dall’arte.

Di sicuro un gallerista non deve affittare spazi per business. 

Quale consiglio dai ad un emergente?

Agli artisti emergenti consiglio di studiare storia dell’arte, di non accelerare i tempi, di studiare e lavorare, consiglio di non dare troppa importanza ai consensi che si hanno sul mondo social, avere like non significa essere arrivati, spesso chi ha proprio molti like non sono neanche partiti…dunque consiglio piedi ben saldi in terra,  studiare, sperimentare, e non aver paura degli insuccessi, trovare il proprio stile.

Grazie per il tempo a noi dedicato

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