Le tracce di Bernardo Bellotto a Varsavia

Bernardo Bellotto
Bernardo Bellotto

Varsavia, capitale della Polonia: una città dall’aspetto moderno con un’anima storica, una città che offre ai suoi abitanti e visitatori varietà di proposte culturali davvero allettanti di intrattenimento, musei, mostre, teatri, musica. Anche per gli amanti della natura Varsavia può regalare molto; vi sono parchi nazionali e molte zone verdi, ma anche punto di vista dei ritrovi, vorrei parlare della Novy Świat, una delle zone più frequentate della città: potremmo intenderla una zona della movida. Qui a farla da padrona, oltre che ai tipici ristoranti locali, si trova una vasta scelta internazionale. Lasciata alle spalle la Novy Świat ci si addentra nella Aleja Krakowska, da dove inizia la nostra ricerca sino ad arrivare alla Stare Miasto (Città Vecchia), la meta ultima.

Partiamo con ordine: Bernardo Bellotto, pittore di origine Italiana nato a Venezia nel 1722, nipote ed allievo del Canaletto (Giovanni Antonio Canal, Venezia 1697, Venezia 1768) prese il soprannome dallo zio “Canaletto” visto che all’estero non era ancora conosciuto. Lavorò per molte corti europee: Dresda, Vienna, Monaco e nel 1767 arrivò a Varsavia presso la corte di Stanisław August e vi rimase sino alla sua morte avvenuta nel 1780. Fu molto prolifico nei suoi ultimi anni di vita: si contano più di 50 dipinti, tra cui 24 vedute di Varsavia. L’incommensurabile qualità artistica delle sue opere ebbe nel tempo un valore aggiuntivo; infatti, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che rasero al suolo la città e in mancanza di foto che ne potessero testimoniare le reali proporzioni, furono usati i dipinti del Bellotto per la ricostruzione di una parte degli edifici tra Aleja Krakowska e la Stare Miasto. Oggi se si passeggia per la Aleja Krakowska ci può si imbattere in alcune teche con la riproduzione dei quadri relativi agli edifici ricostruiti. I suoi dipinti sono conservati nel museo del Palazzo Reale di Varsavia.

Esiste un altro legame, riscoperto da pochi anni con la città di Venezia. Circa nel 1674, il palazzo al civico 31 del Rynek Starego Miasta di Varsavia, ospitava sulla facciata un bassorilievo in pietra raffigurante il Leone di San Marco, simbolo di Venezia.

Negli anni 2013 e 2015, grazie all’iniziativa del Comitato Ambasciatori di San Marco, presieduto da Sebastiano Giorgi, giornalista che ha riportato all’attenzione pubblica la storia del Leone di Varsavia e al supporto storico-documentale-burocratico del SARP, si attesta la presenza del bassorilievo fino agli anni 1912-1928, alla disponibilità dell’Istituto Storico PAN di fornire il nuovo bassorilievo scolpito dal maestro Giovanni Giusto, presidente del Consorzio Tajapiera Veneziani. L’iniziativa, supportata da Regione Veneto e Comune di Venezia, è stata patrocinata dall’Ambasciata Italiana, dalle città di Venezia e Varsavia, dal Comites Polonia e dall’Istituto Internazionale di Cultura Polacca di Padova. Partner del progetto sono stati anche il CERS, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, presente all’evento di scopertura del bassorilievo con una delegazione in costume settecentesco, il Consorzio Promovetro Vetro Artistico di Murano e il PartnersPol Group.

Enrico Bertato

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