Testo di Alessio Musella inserito nell’ultimo Libro di Mario Vespasiani: “Buena Vi(s)ta”.

Mario Vespasiani
Mario Vespasiani

La Grande Anima

Se dovessi riassumere la creatività legata alla produzione artistica di Mario Vespasiani, userei “Andare oltre”

Oltre alle critiche, oltre al contemporaneo che crea sempre più indi-Vidualismi, spesso accomuna gli artisti fino a quasi annientarli, perchè i messaggi sembrano essere simili, addirittura uguali, lo stile, troppo spesso non cambia, rimane inalterato per poter essere riconoscibili, ma la creatività è figlia del tempo in cui un artista vive e Mario Vespasiani, nonostante la giovane età, la vita l’ha sempre vissuta a pieno, trasformando in arte i suoi pensieri, il suo tempo, i suoi sogni, senza curarsi di sembrare, volendo sempre essere se stesso.

Eccellente tecnica unita ad una curiosità artistica che lo porta da sempre a sperimentare.

Difficilmente troviamo nella storia dell’arte contemporanea un’attività artistica che abbraccia diversi stili e diversi modi di esprimersi, dall’ astrattismo, al figurativo, mondi onirici che si intrecciano con pensieri legati a vita vissuta.

Il suo binomio con la sua Musa ispiratrice, Mara, divenuta sua compagna di viaggio in questa sua ricerca continua, racconta di un artista a tratti anacronistico per i tempi in cui viviamo, ma che ci ricorda che l’amore, l’attrazione, la passione da sempre sono stimolo e sinonimo di arte.

Avere dei contenuti da esprimere ed essere in grado di farlo attraver so l’arte, differenziando di volta in volta il terreno sul quale aprire un dialogo, non è cosa semplice da ritrovare nell’universo chiamato

“Arte”

L’arte di Mario Vespasiani è vissuta come un impegno morale, per-sonale, un messaggio importante da portare avanti, in grado di raccontare sensazioni, situazioni, attimi che hanno segnato la sua vita, la nostra vita.

Narrare quanto ci circonda affinché possa essere tramandato… ornando all’origine…

Bianco e il nero, lo yin e lo yang, opposti che si attraggono, il buio e la luce.

Questi sono i colori non colori, scelti da Mario Vespasiani per raccontare una storia, un percorso sda fare insieme, non ci sono indicazioni, non ci sono suggerimenti, il fruitore può avvicinarsi come allontanarsi dalle immagini a seconda di quelle che sente più vicine al suo io.

Lo facciamo da sempre e lo facciamo sempre, scegliamo, magari attraverso l’inconscio, da quando siamo nati.

Il bianco e il nero sono parti imprescindibili della vita di ognuno di noi, sono le due metà complementari.

Spesso vengono riconosciuti come il lato “buono” e il lato “cattivo” di ogni cosa; molte rappresentazioni sociali e artistiche nella nostra società moderna le inquadrano in questi termini, diversi e distaccati tra loro.

Nelle tavole di Mario Vespasiani il bianco e il nero si alternano, non si scontrano, tracciano un percorso, un alfabeto surreale fatto di immagini, di ricordi, di pensieri, un linguaggio che non prevede cultura, ma conoscenza, conoscenza di quello che ci circonda, un primordiale istinto che ci porta verso qualcosa che sentiamo di rico-noscere, anche se magari, non abbiamo mai visto nella vita reale, ma nel mondo onirico che ognuno di noi ha.

I bambini nascono puri, senza ideologie, senza dogmi e qui rivedo nel percorso tracciato da Mario Vespasiani il contrasto che da sempre c’è stato tra la maieutica Platonica e quella Socratica, mentre il primo ti svuotava l’individuo dalle proprie certezze per incuneare le sue, il secondo ti aiutava a riempire la tua anima da solo, attraverso le esperienze di vita.

Senza che nessuno potesse o dovesse decidere per te.

Questo è lo spirito con il quale inizio a sfogliare questo libro.

Alessio Musella

Editore di Exit Urban Magazine e Direttore di Art & Investments

Total
0
Shares
Previous Post
Spazio SV

Venezia: 15 Aprile,Spazio SV presenta in contemporanea una collettiva “Miscellanea Ed II” e una personale “Il Segno dell’Ironia”.

Next Post
Giuliano Matteucci

Il mondo dell’arte perde Giuliano Matteucci.

Related Posts