Pittura e scultura sono due mondi creativi paralleli, che difficilmente si intersecano.
Non sono molti gli artisti che si sono cimentati con successo in entrambi i campi.
Stellina riesce a dialogare con la mateicità della creta e la fluidità della pennellata con grande maestria.



In questa intervista l’artista ringrazia Guttuso per averla ispirata, io nei suoi dipinti rivedo a tratti anche Tamara Lempicka…
Lasciamo a lei il piacere di raccontarsi rispondendo alle nostra domande.
Il tuo primo contatto con l’arte?
A quattro anni: un meraviglioso e coloratissimo libro di fiabe illustrato con dipinti di grandi pittori.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
Mai, è rimasta sempre una passione
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
A sei anni, una ballerina in tutù, imitando quella disegnata da mia madre, la mia prima ispiratrice e maestra, che mi affascinava con misteriose favole e mi insegnava l’uso dei pastelli per rappresentarle



Che formazione hai avuto?
Ho intrapreso studi umanistici. Sono autodidatta nell’esperienza artistica, che per me è sempre stata gioco e curiosità. Qualcosa che mi aiutava vivere meglio, come una specie di canto che mi accompagna nell’esistenza
La tua prima opera?
Nelle mie opere convivono imprescindibilmente ritmi e tonalità, in un percorso multisensoriale I colori delle mie tele si dipanano come su un pentagramma che costituisce lo sfondo. Negli azzurri, nei gialli, nei rossi sento, in ordine, armonie di flauti, di violoncelli, di contrabbassi



Come scegli cosa ritrarre ?
Scelgo immagini che chiedono di fermarsi, di riflettere, di lasciarsi assorbire. Un immaginario compositivo che proviene da una dimensione onirica. E dove non voglio mai raccontare il finale della storia


Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Un ricordo legato alla mia infanzia in Toscana. La maestra delle elementari, dispiaciuta perché non avevano accettato un mio disegno ad un Concorso perché ritenuto non essere farina del mio sacco, consapevole delle mie capacità, mi consolò regalandomi la mia prima scatola di acquerelli
Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?
8- Non chiederei nulla, ma ringrazierei Guttuso per avermi ispirato gli intensi colori mediterranei presenti nelle mie opere

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?
Avrei voluto frequentare l’Accademia di Belle Arti, ma rimpiango di non aver saputo impormi al ferreo diniego di mio padre
Quanto conta la comunicazione ?
Tutto. Comunicare vuol dire condividere. E nei miei lavori c’è sicuramente un riflesso del mio vissuto che metto a nudo



Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Nessuna. L’Arte è universale
Cos’è per te l’arte?
L’Arte e la mia vita sono un tutt’uno
Cosa ti aspetti da un curatore ?
Un curatore deve essere un mio estimatore
Cosa chiedi ad un Gallerista ?
Il gallerista mi aiuta nell’aprire al mondo il mio vissuto artistico



Quanto contano per te la luce e il colore?
Luce e colore, archetipi ancestrali come il sole, la luna, il mare, il fuoco, la madre terra, sono il fertile humus da cui trae origine la mia narrazione artistica
Grazie per la piacevole chiacchierata