Simona della Bella, la Signora del Tempo…

simona della bella
simona della bella

Ogni suo gioiello è creato con ispirazioni e stimoli sempre diversi, ma con un comune denominatore ; la presenza simbolica del Tempo.
Ma prima di dedicarsi alla scelta di ingranaggi, quadranti, una lancette, da ricollocare per trasformare un ricodo in un opera d’arte da indossare, ha dipinto e scolpito….
Abbiamo Intervistato Simona della Bella eclettica, creativa, e decisamente fuori dalle righe…

il tuo primo incontro con l’arte?

Mio nonno era uno scultore e vederlo lavorare nella sua officina ha sempre esercitato su di me un grande fascino: vedere come dal lavoro delle sue mani potessero nascere forme nuove, credo che abbia indirizzato la mia sensibilità e il mio amore verso l’arte sin da quando ero bambina. 

Che formazione hai avuto?

La mia è stata una formazione soprattutto concettuale; sono stati gli studi filosofici (ho una laurea in filosofia) ad indirizzare il mio percorso artistico, perché mi hanno permesso di approfondire e studiare un tema a me molto caro e che tuttora fa da guida al mio lavoro: il Tempo. È arrivata successivamente la parte più tecnica, una ricerca realizzativa agli inizi perseguita con la scultura e la realizzazione di pitto-sculture su pannelli, per approdare alla preparazione più tecnica e specifica sul gioiello, della Scuola Orafa Ambrosiana.

Come è arrivato il passaggio dall’arte tradizionale, al gioiello?

Durante una mia esposizione di pitto-sculture realizzate con ingranaggi in una galleria d’arte di Milano, alcune persone si sono dimostrate molto interessate ad un mio gioiello (sempre realizzato con ingranaggi) che per l’occasione avevo deciso di indossare quella sera. Lì ho capito che quella sarebbe stata la mia strada, ovvero creare una forma d’arte da indossare e che raccontasse il Tempo in una propria forma di unicità: sono sempre più convinta che ciascuno sia unico come il proprio Tempo. 

Cos’è l’arte per te?

Ho capito che l’arte è un modo di vivere e non si limita solo al creare. È come interpreti e modelli la tua stessa vita, è come ti vesti, come ti emozioni, come sogni, come ridisegni nella tua testa le meraviglie della natura. L’arte non è qualcosa che può essere separata dalla vita di tutti i giorni, ma è luce che filtra e illumina ogni momento della vita. Impensabile farne a meno. 

Quando crei cosa ti ispira ?

Quando lavoro succedono cose magiche, quasi surreali, provo sensazioni uniche che solo il fare arte ti può dare. A volte lavoro a testa bassa per giorni, creo e poi distruggo, studio e ristudio l’armonia delle forme alla ricerca della sintonia con l’idea che ho nella testa. Ma può succedere che qualcosa avvenga magicamente, senza il mio intenzionale intervento, quando le mani si muovono da sole e creano esattamente quello che doveva essere. Una volta finito il pezzo, a volte, mi pervade una sensazione di tale euforia che poi ogni volta che lavoro vado a ricercare: credo che questa sia una sorta di “dipendenza”, come se non potessi fare a meno di provare queste emozioni.

Quanto conta la comunicazione oggi?

Credo che oggi sia proprio la comunicazione il fattore critico di successo nell’arte e ben più del 50% di cui in tanti parlano. Conosco troppi bravi artisti che fanno capolavori e che nessuno conosce e viceversa. Spesso gli artisti non sono bravi comunicatori di loro stessi, perché credono che sia il loro prodotto a dover parlare, ma purtroppo non è sempre così. La vera difficoltà sta nel corretto posizionamento della propria arte, nel trovare onesti professionisti che ti sappiano orientare e consigliare. E lo dico perché tutta la mia produzione IngranArt si posiziona tra scultura e gioiello: comprendendo in sè sia la forza e l’unicità della scultura che la preziosità del gioiello. Una sfida che ancora oggi sto perseguendo !

Mi racconti un aneddoto che ricordi con il sorriso?

Ogni volta che c’è l’inaugurazione di una mia mostra o qualche evento dove indosso un mio gioiello IngranArt, riesco sempre a tornare a casa senza!

Grazie Simona

Alessio Musella

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