Silvia Iannotta tra anima e colori.

Silvia Iannotta
Silvia Iannotta

Silvia Iannotta, nasce in un paesino vicino a Vinci ,paese natale del grande maestro ,tra Pisa e Firenze e proprio attraverso i Disegni classici di Leonardo da Vinci  ha preso in mano la matita a soli cinque anni , iniziando così il suo percorso artistico.

La sua  prima opera è stato un grande ritratto dal vivo , in occasione di una serata in una villa in montagna.

Ha attaccato la tela tra due alberi,e ha iniziato a dipingere i volti che le erano intorno sotto le note di un violino che accompagnava la pittura.

Ha sempre avuto la passione per l arte ,ha sempre dipinto, e all’ età di 25 anni si è  laureata con il massimo dei voti in pittura all’Accademia, che ritiene essere stata una parte essenziale del suo percorso ,perché le ha permesso di confrontarsi con grandi artisti ,del passato sui libri ,e contemporanei tramite i vari workshop.

E’ da sempre convinta che  ogni artista debba trovare la sua linea , il suo alfabeto cromatico, ma ogni artista ,ogni luogo ha le sue origini radicate  nel passato e più riesci a farlo tuo , più puoi decifrare il presente.

Dipinge con particolare assiduità le donne , ma le sue muse sono creature senza sesso o età ..sono anime e volti che fluttuano sensualmente nello spazio di questo momento.

Il suo ricordo più bello è stato vedere delle grandi aquile volare ,sdraiata in un campo di grano in Albania, dopo che aveva lavorato in una scuola facendo un laboratorio di cartapesta per il Carnevale di Scutari ,con suo collega Philippe Deleinsegne.

Ama l’Italia ma percepisce una chiusura da parte dei galleristi per tutto ciò che è arte libera ,non convenzionale ,nuova.

Bisogna avere coraggio per fare arte ,e talvolta anche gridarlo dal  cuore ,ed esporlo su una grande tela.

Ha sempre sognato ,fin da piccola , quel giorno in cui porterà le sue tele in una galleria, emozionata ,con le sue muse tra le mani , e il gallerista ,sorridente , le dica che c è spazio anche per lei.

L’arte per Silvia ha valore sociale, l artista scende dal piedistallo, e diventa un ponte culturale ed emozionale, trasformandosi in uno strumento di cambiamento sociale.

Alessio Musella

Total
1
Shares
Previous Post
Andre Grieco

Andrea Grieco, ombre e luci di una creatività costruita nel tempo…

Next Post
Roberta Dallara

Roberta Dallara, dalle pareti alla tela.

Related Posts