Non è così scontato conoscere un Curatore che sia anche un Gallerista (Galleria Triphé Roma -Cortona) , un binomio che trovo particolarmente interessante, anche perchè, di certo ha cognizione di causa quando si parla di arte, segue gli artisti e scrive per loro e credetemi che quando si parla di Galleristi, questo non è per nulla scontato…



Conosciamo meglio Maria Laura Perilli lasciando a lei il piacere di raccontarsi rispondendo alle nostre domande:
Il tuo primo contatto con l’arte?
Fin da piccola ho respirato “arte”; mio padre mi portava a visitare musei e gallerie; tutto questo non poteva che incidere anche sul mio futuro professionale.
Che formazione hai avuto?
Dopo gli studi classici ho conseguito lauree magistrali in Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali – indirizzo contemporaneo- presso l’Università La Tuscia (Viterbo) e in giurisprudenza con tesi in Economia dei beni culturali presso l’Università Lumsa (Roma)
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
Quando, interagendo con alcuni giovani artisti mi sono ritrovata , quasi inconsapevolmente, proiettata nel mondo dell’arte.
Come scegli i progetti o gli artisti da seguire?
Mi concentro principalmente su giovani emergenti per i quali curo la primissima fase professionale non sottovalutando, peraltro, capacità tecniche e personalità.
Ne consegue che i progetti, circoscritti ovviamente ad alcuni artisti ,altro non sono che evoluzione della loro produzione iniziale abbinata anche all’impiego di nuovi materiali e nuove tecniche.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Sicuramente quando un prestigioso conoscitore d’arte disse davanti ad opere di una mia giovane artista:” dove l’hai trovata questa?”…
Questa , oggi, è un ‘artista di respiro e mercato internazionale.
Se potessi incontrare un artista del passato, chi e cosa gli chiederesti?
Pollock , un rivoluzionario, e potendo gli chiederei :”cosa hai provato nel rompere regole e dissacrare certezze e consuetudini artistiche?”

Quanto conta la comunicazione?
Oggi il mercato impone, in tutti i settori e quindi, anche nell’arte una comunicazione che deve però, secondo me, rispettare pochi ma essenziali canoni : chiarezza, rigore e professionalità.
Oggi consiglieresti l’acquisto di un emergente come investimento?
Si , guardando in primis alle emozioni che l’opera trasmette non trascurando, però,
che, come l’arte del passato ci insegna, molti sconosciuti pittori e scultori si sono rivelati nel tempo investimenti economici di successo.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Credo sia un problema di come è recepito il sistema cultura.
All’estero non è considerato intrattenimento ma lavoro che produce economia.
Cos’è per te l’arte?
L’arte per me è passione, lavoro, crescita umana.
Per proporre arte bisogna averla studiate?
È necessario avere una formazione ,unita ad una sensibilità; questo mix permette di vedere ” oltre” quando si inizia a selezionare artisti.



Cosa chiedi ad un Gallerista?
Quello che chiederei a me gallerista ormai da 16anni .
Sei coerente? Affidabile? Rispetti chi crea e chi colleziona?
Direi proprio di si.
Cosa pensi dell’editoria di settore?
L’editoria d’arte in Italia è di grande qualità e va sostenuta con entusiasmo.
Che differenza c’è tra curatore e critico d’arte?
Il curatore come dice il termine stesso” cura” e questa azione va dalla scelta dell’artista fino al miglior modo per proporlo al pubblico .
Il suo ruolo è creare un filo conduttore tra l’artista ,l’opera, l’osservatore .
Il critico d’arte ha un approccio più analitico verso l’opera in quanto guarda ,anche ,
ai possibili riferimenti storici.
Grazie per il tempo che ci hai dedicato e per la piacevole chiacchierata