Lorenzo Puglisi

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Milano, la giornata è uggiosa, e io, come sempre, ho poco tempo.

Arrivo da Venezia, la patria del Canaletto, e di quei paesaggi che sembrano immutati nel tempo, senza età .

Milano è caotica, e una pioggia leggera rende ogni passo , già appesantito da borse e computer a tracolla, ancora più greve, sono in ritardo, ma il mio sguardo viene rapito da una vetrina, una Galleria, quadri grandi, colori inesistenti, macchie di colore che però, si rincorrono e parlano, decido di entrare…

Sulla tela Lorenzo Puglisi crea uno sfondo scuro assoluto, dove con pennellate di luce definisce volumi, volti, parti del corpo, e inizia un viaggio ricco di riferimenti legati  alla storia della pittura a olio dal 1600 , che riprende vita nelle sue opere , oggi.

Non potevo non intervistarlo:

Che studi hai fatto?

Molte letture fino ai 16 anni, molto interesse per il “sapere”.

Poi basta, molto interesse per la pratica delle cose.

Maister Eickart scrisse: “La santità è nelle cose di tutti i giorni”

Ora mi interrogo su quella frase…

 Per parlare di arte è necessario averla studiata?

E’ necessario saperla fare per poterne parlare, ammesso che si sappia che cosa sia l’arte…

Per vendere l’arte è necessario averla studiata?

Necessario? Sufficiente? Non so, non è il mio mestiere…

 Un aneddoto che ricordi con il sorriso.

 Questa mattina, l’aspetto del cielo dalla mia finestra…

Come scegli gli artisti da reinterpretare?

Non reinterpreto;  rubo la scena pittorica magistralmente costruita da un grande uomo del passato,  la cui pittura e quel particolare dipinto mi abbiano profondamente toccato.

Attraverso il mio sguardo sul mondo, la mia “iconografia”, filtro questa visione con i miei mezzi pittorici, nel tentativo di fermare sulla tela le parti più vitali dell’essere umano, il volto, le mani… mistero e umanità, questo mi interessa e interroga… 

Quanto conta il curatore per una mostra?

 Dipende dal curatore…

Mi racconti quando si può utilizzare il termine artista ?

Credo sia utile utilizzare le parole più appropriate in ogni contesto, è qualcosa che richiede uno sforzo…

Per la parola artista, è chiaro che si tratta di una persona che, attraverso certe discipline, produce arte .

Quindi la userei con estrema parsimonia e prudenza, e la riserverei solo a chi è indubitabilmente tale persona per esempio Goya o Shakespeare...

Mi hai accennato di quanto sia stato importante il tuo periodo trascorso a Parigi…

Un periodo trascorso a Parigi, ma anche mesi e mesi a Londra, a Copenhagen, negli Usa, in Olanda

Esperienze semplici di vita in paesi diverso dal mio, con un lavoro trovato sul posto, cameriere, parcheggiatore imbianchino ecc.

Ma soprattutto il gusto della vita in una metropoli, con musei straordinari e possibilità di assorbire e conoscere un grande numero di cose e di esperienze.

In un Universo in cui tutti vogliono apparire, “Low Profile ” è termine che ti appartiene da sempre o solo nel Mondo dell’Arte?

Low profile Credo voglia dire poco, è il contrario di arrogante.

Passare da uno all’altro è questione di istanti, a seconda di con chi si ha a che fare..

Parlerei più di un giusto orientarsi verso la realtà, cercando di smettere di mentirsi, soprattutto involontariamente..

Credo che il ricordo della brevità e fragilità del percorso umano, della vita di un individuo, possa essere di grande aiuto: il fatto di essere bravo o il più bravo a qualcosa vale zero di fronte alla fine della propria vita…credo di più in più che conti veramente quanto si fa per il proprio prossimo, disinteressatamente, cosa difficilissima se non impossibile…

Forse questo ha un vero valore in assoluto, e rende confidenti nel momento che attende tutti noi…

Cos’è per te l’arte?

Non ne ho idea

In generale, la scintilla di vita catturata attraverso un mezzo, una disciplina artistica…

Cosa ti aspetti da un gallerista?

Apprezzamento 

Qaunto conta la curatela?

Dipende sempre dal curatore…

Che rapporto hai con i tuoi collezionisti ?

Ottimo, sostengono e apprezzano il mio tentativo di pittura; con alcuni siamo molto amici e sicuramente sono sempre interessato a conoscere le loro impressioni sul lavoro

Se potessi andare indietro nel tempo, con quale artista di piacerebbe interagire e perché?

Non saprei, forse con gli egiziani od i fenici, vorrei assistere alla creazione di un Arte che tramanda un vero sapere..

Poi qualche anno con Rembrandt Van Rijn e qualcuno con Leonardo da Vinci, e i primi anni in povertà con Picasso

 Cosa pensi dell’editoria di settore?  

Amo i libri di pittura, quindi penso bene di alcuni grandi editori d’arte, senza di loro non potrei conoscere e sapere ciò che mi ha nutrito negli anni…  

Grazie Lorenzo

Alessio Musella

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