Federico Clapis, prima di essere un Artista , ha dimostrato di essere un grande comunicatore.
Si crea un pubblico virtuale negli anni, diventando uno tra gli YOUTUBER più seguiti, per poi , dare spazio alla sua più grande passione, che coltivava da tempo in segreto: L’ARTE!
Ed è allora che le sue sculture, installazioni e video arte diventano un veicolo alla scoperta di una interiorità che come obbiettivo ha la condivisione tra l’artista che crea e il pubblico che osserva creando un “insolito” , quanto particolare connubio tra l’universo dell’arte e un nuovo concetto di comunicazione mediatico.
Arte e pubblico iniziano a dialogare…
Abbiamo fatto qualche domanda a Federico per conoscerlo meglio :
Il tuo primo contatto con l’arte?
Il mio rapporto con l’arte c’è sempre stato, faccio arte da sempre.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
A circa vent’anni scoprii l’arte come mezzo per esplorare parti nascoste di me.
Dall’epoca iniziò un lungo periodo di sperimentazione.
La tua prima opera?
La prima piccola scultura la realizzai all’età di 10 anni, un’accumulo di giocattoli su lastra di marmo segnò inconsapevolmente l’inizio di qualcosa.
Come scegli cosa ritrarre ?
Non mi ispiro a nulla in particolare che già esista, nelle creazioni mi guidano gli stati d’animo.
Delle volte, devo esser sincero, mi rendo conto di realizzare opere che in qualche modo canalizzano stati emotivi di persone che ho vicino quindi ci sono state varie opere che forse non rappresentano totalmente quello che ho dentro io ma quello che ha dentro il mio vicino.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Il primo ingenuo, spaesato ed incondizionato periodo di sperimentazione su tela. Più di 10 anni fa.
Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?
Mi piacerebbe poter incontrare il me del passato e dirgli che andrà tutto bene
Quanto conta la comunicazione ?
Mi servo da sempre dei social, grazie ai quali ho raggiunto un ampio pubblico, ancora prima di comunicargli la mia arte attraverso le mie produzioni. Comunicavo con dei contenuti comprensibili a tutti, fino a 5 anni fa, da quando ho convertito tutte le mie fanbase.
Oggi sfrutto i social per raccontare il mio percorso artistico giorno per giorno. Comunico ciò che, attraverso l’arte, riesco ancor meglio a comunicare.
La condivisione è quindi parte integrante del mio lavoro e dal 2015 lo è diventata sempre di più, progressivamente.
Direi che ha trovato il culmine della sua espressione dal 2017 quando con l’utilizzo di Instagram ho iniziato ad invitare costantemente l’utente a condividere le sue sensazioni e riflessioni nei commenti, portando questo gesto a diventare estensione dell’opera stessa.
Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
È molto interessante vedere le diversità tra pubblico estero e quello italiano. Ci sono delle diversità interne tra il pubblico italiano che mi seguiva precedentemente al mio addio alle scene dell’intrattenimento e un pubblico italiano che ha iniziato a seguirmi in questi ultimi anni.
Già qui c’è una percezione molto diversa, in senso positivo, ovvero che le persone che hanno iniziato a seguirmi da prima che mi esponessi come artista, hanno vissuto un’avventura molto più completa mentre i nuovi arrivati vedono solo un qualcosa che gli piace che gli affascina e che gli trasmette delle emozioni ma magari si sono persi tutto quell’altro viaggio. Per il pubblico estero succede come per quest’ultimi italiani. Conoscono, quindi, direttamente l’artista e probabilmente lo apprezzano anche di più perché nessuno è profeta in patria ed è motivo grazie al quale io sto iniziando a lavorare tanto anche all’estero.

Cos’è per te l’arte?
Per me l’arte è uno strumento per far emergere ciò che è inconscio
Per proporre arte e fotografia bisogna averle studiate?
No, non necessariamente
Cosa ti aspetti da un curatore ?
Da un curatore mi aspetto un nuovo punto di vista sull’insieme del mio lavoro
Cosa chiedi ad un Gallerista ?
Ad un gallerista chiedo di prendere coscienza dei tempi moderni, dell’oggi e di come tutto cambia
Grazie Federico per il tuo tempo