Beat Kuert

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Beat Kuert regista cinematografico, produttore cinematografico e sceneggiatore svizzero considerato da molti critici, uno dei più audaci innovatori della sua generazione.

Oggi Fotografo e Digital Artist, lo abbiamo intervistato :

Il tuo primo contatto con la fotografia ?

Mio zio era un fotografo e ha fotografato molti artisti. Quando avevo otto anni ho vinto un concorso e ho investito il profitto nella mia prima fotocamera. E con tutto questo la strada era chiara.

Quando hai capito che la fotografia sarebbe diventata da passione a professione?

Non c’è differenza tra passione e professione. Fai quello che devi fare. Ci sono persone che devono fare soldi e io faccio immagini.

La tua prima opera?

Non ricordo la mia prima foto. I ricordi coscienti ostacolano la creazione. Per me, la mia scarsa memoria è una benedizione.

Come scegli cosa ritrarre ?

Ci sono molte cose nella vita che voglio ancora scoprire. Ce ne sono troppi tra cui scegliere. È più probabile che mi attacchi ed è importante difendersi dalle mille domande e impressioni. Il modo migliore per farlo è raggiungere la fotocamera e quindi, guardando attraverso il mirino, limitare il flusso di domande.

Quanto conta la comunicazione ?

Ho scelto le immagini come lingua. Ci sono così tante immagini oggi eppure sono sempre meno quelle che parlano la mia lingua. Ho paura del momento in cui il mondo tace.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte e della fotografia , tra Italia e estero?

Più insisti sul fatto che le persone sono tutte uguali, più scompaiono non solo le differenze tra culture diverse, ma quella che chiamavamo cultura. L’Italia è stata per molti secoli culla della cultura. La paura dei virus di ogni tipo distrugge le dimensioni e l’unicità di questa cultura e scoraggia le persone e soprattutto gli artisti.

COSA TI aspetti da un gallerista?

I galleristi sono partner di cui ogni artista ha bisogno. Cerca comprensione, amore e sicurezza, che gli danno la forza non solo di fare ciò che può, ma lo spinge anche ad osare di fare cose più grandi.

Per proporre arte e fotografia bisogna averle studiate? L’implementazione di successo delle idee richiede determinate tecniche e abilità. Le scuole sono utili per questo. Tempi fa c’erano scuole che rappresentavano una certa direzione artistica, per lo più in coppia con una certa filosofia. I grandi maestri hanno imparato lì la loro arte molto personale e hanno trasmesso la loro maestria. Oggi quasi non esiste. Alcuni insegnanti oggi insegnano una sorta di tecnica ad alcuni studenti e tutto degenera in una salsa che ha lo stesso sapore in tutto il mondo.

Grazie Beat

Alessio Musella

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