Anna Nazarova: comunicare attraverso l’Arte.

Anna Nazarova
Anna Nazarova

Nasce a Mosca , trasferita in Italia che ritiene la culla della cultura e dell’arte Anna è un Artista eclettica che attraverso la fotografia e la pittura ha dato vita ad opere intense che si trasformano in un ponte tra le sue emozioni e chi le osserva.
Lasciamo che sia lei a raccontarsi rispondendo alle nostre domande :

Il tuo primo contatto con l’arte?

La propensione all’arte è, secondo me, innata: io personalmente, come altre persone, sono stata fortunata perché ne sono sempre stata circondata e ne ho subito apprezzato la bellezza capendone inconsciamente il lato oggettivo ed estetico.

Fin da quando ho memoria, ho sempre guardato il mondo intorno con occhi aperti e curiosi; poi in età più consapevole ho scoperto cosa vuoi significa l’arte grazie anche alla mia famiglia che mi ha aiutato a sviluppare questo mio senso. 

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

L’arte è passione, oddio la parola professione … non la trovo appropriata perché è forviante: se la vivi come lavoro perdi il gusto e la creatività.

Devo dire, però, che il mio trasferimento in Italia mi ha dato una spinta quasi magica verso questo mondo in un senso più professionale.

L’Italia è un paese unico, pieno di arte in ogni piccolo angolo, ogni paesaggio e in tante persone, che incontro ogni giorno.

La tua prima opera?
Avrò avuto 7 anni e ho dipinto fiamme di fuoco su carta, bruciandone alcuni pezzi e aggiungendo fiammiferi: dopo ho messo in cornice la mia prima opera.

Sono sempre stata affascinata dalle forze naturale interpretandole in maniera più  astratta piuttosto che realistica. Diciamo che ho provocato un piccolissimo incendio in casa che non è stato apprezzato … come puoi immaginare … ma era il mio modo di sperimentare.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Non credo che per fare arte sia necessario studiarla: io non ho mai seguito mai corsi particolari.

Come ho detto prima, è una propensione innata che certamente deve essere curata e fatta crescere, dopo di che devi studiare le tecniche, imparare dalle tue esperienze  e ascoltare quelle degli altri, continuando ad allenare se stessi.

Certamente come per la musica, la scrittura o anche lo sport certi requisiti bisogna averla e di conseguenza impegnarsi per svilupparli. 

Come scegli cosa ritrarre ?

Per me l’ importante è lasciare andare la mia visione liberamente.

Se cerco di concentrarmi su cosa ritrarre non farò mai niente.

Un esercizio che cerco di fare è quello di lasciare le miei emozioni libere  da qualsiasi legame, indipendentemente dal momento o dal posto o dalle persone:  uscire senza giudicarmi, senza farmi influenzare da regole e pregiudizi del mondo esterno.

Pure emozioni senza pressioni.

E dopo le immagini e i colori nascono da soli.

Credo che il nostro subconscio parli la lingua dell’arte e che si anche molto più intelligente di noi stessi.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Più che un aneddoto del passato potrebbe essere un aneddoto del futuro.

Ho creato un quadro per una cara amica russa che sta partecipando ad un programma internazionale per la costituzione della prima colonia umana su Marte.

Potrei diventare la prima artista interplanetaria con un’opera su Marte!

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?


Non sarò molto originale, ma se ne avessi  la possibilità vorrei incontrare Salvador Dalì: non sono più riuscita a togliermelo dalla mente dopo aver visitato il suo museo in Spagna,  quando ero piccola come personaggio.

Chiederei di poterlo accompagnare nella sua vita per un paio di giorni e lo osserverei attentamente.



Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Nulla. Direi “Vai avanti sicura, sei sulla giusta strada”.

Quanto conta la comunicazione ?

La comunicazione è la base della vita e del suo sviluppo.

Nel mondo dell’arte, come negli altri settori, ci sono tantissime proposte: è difficile emergere, non basta la creatività. Fortunatamente al giorno d’oggi ci sono tante possibilità e tanti mezzi di comunicazione, che non  potevamo immaginare prima: è necessario, però, conoscerli bene e fare una comunicazione pulita, sincera e diretta. 

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Posso solo esprimere il mio parere da straniera. In Italia l’arte è una parte di vita inseparabile.

Puoi amare, odiare, non essere interessato. Ma se nasci in Italia non puoi scappare da lei: è presente costantemente.

L’Italia è il paese delle meraviglie, l’arte e la bellezza sono tutte intorno:  all’estero non è così, non è per tutti e non è apprezzata da tutti. In particolare, in Russia siamo da sempre amanti dell’arte e del bello, ma purtroppo nel nostro Paese ci sono stati tempi cupi per gli artisti contemporanei: oggi però c’è una rinascita in questo senso, stanno nascendo grandi talenti e l’arte prende più parte nella vita della gente comune, non solo dell’elite.

Cos’è per te l’arte?

Un altro tipo di linguaggio, che mi aiuta a comunicare  con le persone:  descrivere, esprimere, nascondere le proprie emozioni, la propria vita e il proprio modo di essere. Tutto molto semplice e tutto molto difficile.

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Da un curatore aspetto esperienza, desiderio di supportare l’artista e di comunicare la sua visione.

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Sincerità sul mio operato e sul mio lavoro, consigli e passione. 

Quanto contano per te la luce e il colore?

Può essere anche completamento buio,  ma i colori li vedi sempre e comunque

Grazie Anna per il tempo a noi dedicato

Alessio Musella

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Marinella Pucci, poliedrica artista a 360°, Founder di Mary Pucci Lab.

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