Andy Warhol: i ritratti di Jagger… 

Jagger
Jagger

Contemporaneamente alla nascita dei  Rolling Stones in America, all’interno della propria Factory di New York, Andy Warhol sta dando vita alle sue prime, grandi opere.

La band inglese, cavalcando il successo dei suoi primi singoli, decide di partire in tour in America, nel tentativo di entrare nel mercato americano.

La sera in cui  gli Stones sono a New York, finito il concerto  Jagger partecipa ad un party per festeggiare il successo del live.

Ed è proprio a quel party che Mick Jagger e Andy Warhol si incontrano.

Trascorrono sei anni da quel giorno quando , il 21 aprile 1969, Warhol riceve una lettera proprio dal frontman dei Rolling Stones, con una richiesta: creare la copertina del loro prossimo album, ma questa storia la racconteremo in un prossimo articolo.

Il rapporto tra Warhol e Jagger  prosegui nel tempo , nel 1975  Andy Warhol dedicò proprio al cantante e musicista, partendo da una fotografia che Warhol stesso scattò a Jagger nella sua casa di Mautauk. “10 portraits” trasformando a tutti gli effetti il frontman dei Rolling Stones in una vera e propria icona.

Andy Warhol ha riprodotto diverse volte, per usare un eufemismo, ritratti dei divi del cinema, del jet set e della musica americana.

Notissime le sue serie serigrafiche dedicate al concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’arte.

Per Andy Warhol una volta ridotto a icona l’individuo diventa schiavo della superficialità ingabbiato nello sguardo del pubblico di massa e delle leggi dello star system che invece di rendere unica un’immagine, la banalizzano dandola in pasto al pubblico.

La tecnica usata da Warhol è quella del riporto fotografico, attraverso violenti colori, che di fatto  dissacrava il concetto di unicità dell’opera d’arte, perché iltutto si riduceva ad un procedimento artistico meccanico.

Ancora una volta la creatività di Warhol non può essere valutata nella semplice analisi delle capacità tecniche.

La sua arte è geniale nell’esprimere la società del suo tempo e contestualizzata negli anni in cui si è evoluta , Warhol è stato unico nell’intuizione e nel prevedere molto di quello che venne dopo di lui, oggi la frase più comune che si sente ripetere di fronte a certe opere d’arte dell’icona della Pop Art per eccellenza è  “Lo potevo fare anch’io”, si certo, ma oggi…. Forse….

Due parole sulla serigrafia

La opere più note di Warhol  sono diventate delle vere e proprie icone, realizzate in serie con l’ausilio dell’impianto serigrafico.

Pochi colori e margini netti creano un effetto  che rimanda alla cartellonistica pubblicitaria. che secondo l’artista  ricorda e si amalgama con il concetto del consumismo  nell’America del boom economico.

Uno dei maggiori vantaggi legati alla serigrafia è quello di permettere infinte possibilità di variazione dell’immagine, utilizzando colori differenti o aggiungendo la pittura alla stampa, inutile dire che questa tecnica fu ampiamente utilizzata quando parliamo di  Pop Art.

Alessio Musella

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