Andrea Zardin, la terza generazione di galleristi..

Andrea Zardin
Andrea Zardin

Andrea Zardin classe 1990, viene da 2 generazioni di galleristi.

Oggi titolare insieme a Gaia Bianchi della galleria BianchiZardin.

Abbiamo fatto qualche domanda ad Andrea per meglio comprendere il percorso che lo ha avvicinato al mondo dell’Arte:

Primo incontro con l’arte
Sono nato e cresciuto in una casa piena di opere d’arte, dove i quadri e le sculture cambiavano di continuo grazie al lavoro di mio padre e mio nonno, entrambi mercanti d’arte.

È stato mio padre a trasmettermi il suo amore per l’arte e la bellezza.
Gli autori con i quali ho convissuto fin da piccolo e che per primi hanno formato i miei occhi sono più di tutti Piero Dorazio, Ignazio Moncada, Valerio Adami, e Keith Haring.

Per parlare di arte è necessario averla studiata?
È necessario conoscerla, quindi averla anche studiata. Non per forza a scuola o in università.
Prima di parlare di una materia bisognerebbe conoscerla, che significa averla studiata, capita, elaborata ma soprattutto vissuta. Le opere vanno viste, più se ne vedono più si impara.

Per vendere l’arte è necessario averla studiata?

Qui vale ancor di più la mia precedente risposta, bisogna conoscerla e quindi averla vista.
Vedere l’arte serve a conoscere e a riconoscere.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso
Sono tanti. Tra i migliori però i momenti trascorsi al Circolo Filologico Milanese con i giovani artisti Jacques Leo (pittore/Scultore), Alan Borguet (Pittore/Scultore), Cesare Rimini (Inventore), Matteo Ciabattini (Architetto) Adalberto Lombardo (Regista), Nicolò Gialain (Fotografo) Nicolò Begg (Musicista) e con Luciano Tellaroli (vecchio Maestro).

Come scegli gli artisti di cui parlare?
Sono le loro opere che scelgono me e loro che parlano di esse. Mi lasciano folgorato.

Quanto contano i social oggi nel mondo dell’arte?
Sono importanti perché importanti per il mondo di oggi più che per l’arte in se.

Come scegli gli artisti da proporre?
Sono coloro che per me e Gaia, nella ricerca del proprio se, riescono a raccontare al meglio la condizione umana. Nasce tutto da un profondo innamoramento del loro lavoro che deve essere sempre in grado di tramettere forti emozioni.

Che cosa è per te l’arte?
È la più grande forma di espressione dell’uomo.

Se potessi andare indietro nel tempo, con quale artista ti piacerebbe interagire e perché?

Vorrei vedere il Jamaica degli anni sessanta e conoscere Fontana, Manzoni, Dadamaino e tanti altri che hanno fatto la storia dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

Cosa pensi dell’editoria di settore?
Penso che di arte se ne dovrebbe parlare di più anche nell’editoria non di settore.

Grazie Andrea per la piacevole chiacchierata

Total
68
Shares
Previous Post
Giovanni gastel

Ritratti di Giovanni Gastel

Next Post
quad

La matita di Quad

Related Posts