Andrea Arban Arte e Consapevolezza

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Andrea Arban classe 1957, fondamentale per il suo percorso artistico è stato l’incontro con l’artista Francesco Mancini,caposcuola del emozionismo che gli insegna la manipolazione di materiali semplici e naturali come pietre,ferro,carta per creare le sue sculture, legate prevalentemente al tema del Arcaismo del Esistenzialismo del Nichilismo.

Dopo questa breve introduzione per contestualizzare l’artista, abbiamo voluto conoscerlo meglio ponedogli qualche domanda:

Quando hai deciso di avvicinarti all arte?

In maniera quasi naturale, ho studiato a fondo la psicologia di Jung, di le bon, mi affascinava il mondo della psicologia, in gioventù ero legato molto al sociale, ai diritti dell’uomo, scrivevo molto su questi temi, ma sentivo che non mi bastava, avevo bisogno di realizzare il mio pensiero, di concretizzarlo in forma Artistica, e così ho cominciato come scultore, creavo forme legate all’esistenzialismo, al nichilismo, agli archetipi di Jung, mi affascinava anche il “non finito” delle sculture di Michelangelo, alle teste di Mitoraj e Giacometti.

Come decidi e cosa ti spinge a ideare le tue performance?

Non c’è niente che mi spinge in termine Artistico, è un impulso mentale.
Normalmente le mie performance, le mie installazioni, le progetto di notte, solitamente partono da un immagine che si materializza nella mente, un idea primaria, che con il tempo si evolve fino ad arrivare al risultato finale, risultato che una volta realizzato, spesso mi obbliga a modificarlo, come dire, sentivo che aveva più forza quando era nella mia mente rispetto alla sua realizzazione, non so se questo è un mio limite, ma succede

Tu crei per comunicare, non per vendere, cosa pensi del mercato dell arte?

Si vero, creo per comunicare, difficilmente un collezionista metterebbe una mia installazione in casa evidentemente.
Il mercato dell’Arte è variegato, se parliamo di Arte quella con la“A”maiuscola, è un mercato che dal mezzo milione di euro in sù, tiene ancora bene, ma li tocchiamo argomenti legati ad economie di investimento di alto livello.

Manca tutta la fascia intermedia, la quasi scomparsa del ceto medio, ha fatto sparire ( o quasi ) quel mercato vivo, effervescente, tutto sommato proficuo per galleristi e curatori.
Personalmente come Artista credo molto sulle fondazioni come spinta innovativa, sanno cogliere nuovi talenti e spingerli sul mercato.

Raccontami un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

È un aneddoto tragicomico ( tanto per cambiare ) che mi ha coinvolto anni fa.
Ero stato inviato nello studio di Giordano Floreancig, un Amico, oltre che un grande Artista, per una festa.

A base di porchetta e vino, ogni tanto Giordano organizza queste feste dove invita amici, artisti, galleristi, critici d’arte.
In quell’occasione ebbi modo di conoscere un giovane artista che seguivo da tempo, un artista già affermato a livello internazionale, sto parlando di Chris Gilmour, un Artista che manipola il cartone in maniera eccezionale, la sua Cadillac di cartone è al Moma di New York, tanto per capire di chi stiamo parlando, ed è un Artista che fa parte della fondazione Rebaudengo.

Un ragazzo di un umiltà incredibile, siamo andati subito in sintonia, abbiamo parlato di Arte, ma non solo, di vita vissuta, la sua, come la mia, sofferta.
Alla nostra conversazione si unì anche Celiberti, dai gruppetti di gente che ormai si erano formati, noto un signore elegante venire verso di noi con passo veloce, era un noto gallerista di Venezia, saluta Celiberti, non saluta Gilmour, e mi si butta addosso stringendomi la mano, facendomi una marea di complimenti per la mia Arte, proponendomi una collaborazione con la sua galleria, rimasi senza parole mi fissò un appuntamento e mi salutò dicendo, mi raccomando Chris l’aspetto, Chris??

Gli risposi, guardi che io mi chiamo Andrea, il Chris che intende lei, è questo ragazzo qui a fianco a me, Gilmour, Celiberti ed io scoppiammo in una fragorosa risata, il gallerista allora spostò l’attenzione verso il vero Chris, allora intervenne Celiberti che disse:
Qui siamo tre Amici che stanno parlando della propria Arte, della propria vita, mi scusi ma lei qui è inopportuno.
Il Gallerista se ne andò con la stessa velocità con cui era arrivato, noi tre alzammo il bicchiere di vino, e continuammo la nostra discussione.

Qual è stata la tua performance che ricordi CN più emozione?Cos e l arte per te? 

Credo che l’Arte e la cultura in generale avranno in futuro un ruolo importante per la rinascita di una società che in questo momento sta vivendo una sorte di nuovo Medioevo.
C’è bisogno di un nuovo Umanesimo, di un nuovo Rinascimento, bisogna riscoprire l’essere, e non continuare con l’avere, in tutto questo l’Arte avrà un ruolo fondamentale se si vuole cambiare il mondo

Grazie Andrea per il tuo tempo

Alessio Musella

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