Alessandro Jumbo Manfredini, Creatività e Confusione !

Alessandro Jumbo Manfredini
Alessandro Jumbo Manfredini

Alessandro Manfredini era ed è un grafico che ha sempre avuto voglia di sperimentare nuove frontiere sempre legate alla comunicazione, trasportando idee e sensazioni in altri campi come la musica, il teatro, la moda, le discoteche, i libri, i giornali, ha cavalcato in lungo e in largo gli Anni 80, indossando di volta in volta i panni di grafico, performer, attore futurista col Prampolini Quartetto PrasmQW, persino cantante, con gli S80 e poi con i Ciao Fellini.

e noi abbiamo deciso di intervistarlo :

Quando hai deciso di occuparti di arte ?

Non mi sono mai occupato d’arte nel senso stretto del termine, se non come fruitore attivo, Io direi arte è un termine troppo generico preferirei parlare di linguaggi artistici che includono musica arti visive in tutte le sue declinazioni, il termine arte per me è un concetto romantico e vetusto.

L’arte contemporanea nei suoi molteplici aspetti o linguaggi sottolinea e arricchisce l’aspetto di fruizione attiva fra chi guarda e l’opera in una sorta di comunicazione dove lo spettatore diventa oggetto stesso dell’opera penso a franco vaccari o a tino segal ecc. ecc.

Ritengo che occuparsi di comunicazione (in tal senso nel mio lavoro spesso mi ispiro a correnti artistiche del’ ‘900 e non solo), sia ora molto più interessante che occuparsi d’arte. La comunicazione attiva una serie di riflessioni sul mezzo e su chi ne usufruisce e utilizza diverse piattaforme di comunicazione e diversi mezzi per arrivare a comunicare e a far riflettere.

Che formazione hai avuto?

Scuola d’arte e subito a stage in diverse agenzie creative modenesi.

Credi che per parlare di arte, si debba aver studiato arte ?

Credo che esistano diversi livelli, ovvio che aver studiato determinate cose aiuti alla comprensione di linguaggi e di mondi, per quanto mi riguarda chi fa il curatore o il critico d’arte agisce come un traduttore simultaneo o come narratore di percorsi visivi.

Che ruolo ha il curatore nell’universo Arte?

Come ho già scritto sopra, è un narratore

Come dovrebbe agire un gallerista nel 2020?

È un domanda a cui non so rispondere, ma credo che anche qui ci sia da resettare anche un certo tipo di visione, che si aggancia al discorso finanziario e meramente utilitaristico del mestiere di gallerista. Non ho soluzioni, ma un maggiore apertura alla società, alle scuole, possa essere un passo importante per migliorare la percezione del mercato dell’arte, non solo come un mondo chiuso ed elitario.

Come ti approcci gli artisti di cui scrivi ?,

Non scrivo, in tal senso ci pensa la Lorenza

Cos’è per te l’arte?

Non amo i termini come arte e moda, appartengono a un passato che aveva logiche che esulano da quello che è un contesto contemporaneo.

Io direi arte è un termine troppo generico preferirei parlare di linguaggi artistici che includono musica arti visive in tutte le sue declinazioni, performances tutti quegli ambiti in cui c’è la ricerca della bellezza, in cui la forma e il contenuto dialogano in un alchemico scambio.

Che difficoltà incontra un artista in Italia ?

le stesse che ho io a far passare una comunicazione, che abbia elementi innovativi ma anche un tocco heritage.

Quanto conta la comunicazione oggi nel mondo dell’arte ?

Come ho già scritto sopra, la comunicazione, gioca un ruolo importante nel mondo anche della suddetta arte. Sia nel comunicarla che nell’usarla.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato

Alessio Musella

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