Aken, Vincenzo da Via Anfossi…

Aken, Vincenzo da Via Anfossi
Aken, Vincenzo da Via Anfossi

Intervistiamo Aken o più semplicemente Enzo da Via Anfossi, in realtà molti sono gli pseudonimi che nel corso della sua carriera ha utilizzato,. e il suo viaggio dalla Musica all’arte materica e non solo.

Classe 1972 nasce a Milano, ma ha origini calabresi , per questo gran parte della sua infanzia l’ha trascorsa  a Bianco (RC).

Si diploma al Liceo Artistico di via Hajech di Milano per poi laurearsi in architettura presso il Politecnico di Milano.

A questo punto lasciamo che sia Aken a raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande :

Musica e testi da dove prendi ispirazione ?

Ho sempre preso ispirazione dal mio vissuto e dalle sensazioni che questo mi ha lasciato, ogni progetto opera musicale e pittorica che ho realizzato ha sempre avuto una matrice di vissuto, non potrei trasmettere niente che non non vivo sulla pelle e non comprendo fino in fondo.

La musica è una forma d’arte?

Direi proprio di sì, l’arte è tale quando viene percepito il messaggio che l’opera stessa trasmette, o meglio suscita nel fruitore, se pensi al tuo brano musicale preferito, sicuramente riporta alla luce dei ricordi un periodo felice o triste che sia, che ha segnato in qualche modo la tua crescita e il tuo essere oggi.

Quindi non puoi non considerarla arte, sarebbe come rimuovere uno dei 5 sensi.

Il tuo primo contatto con l’arte ?

Nel’84 all’età di 12 anni, incominciai a frequentare il “muretto” sito in largo corsia dei servi a Milano, considerato il tempio italiano della cultura Hip Hop, una piazzetta in pieno centro tra corso Vittorio Emanuele e la chiesa di San Vito in Pasquirolo separato da un vero e proprio muretto dove si riunivano gli appassionati, allora pionieri del genere.

Il movimento Hip Hop, poi divenuto cultura, nato nel 72, si districa in quattro discipline che comprendevano la Break Dance, il DJiing, il Rap, è il Writing, all’inizio incominciai con il ballare anche perché per poter frequentare il posto dovevi trovare almeno una delle discipline alla quale eri più affine è capace e svilupparla, ma fu quasi immediato l’avvicinarsi al Writing, dalle “Tag” ai “pezzi” invece fu un passaggio più lento e ricercato, il passaggio che creo “Aken double one 972” prima tag, poi semplificata in “AKEN”

Quando hai deciso di entrare ufficialmente nell’universo arte?

Non è una decisione, ma una conseguenza di tutto ciò che ho fatto fino ad oggi, se guardi il mio percorso al Writing a quello accademico è immediato il mio interesse per l’arte, dal liceo artistico, la facoltà di architettura e l’accademia di Brera, l’arte l’ho sempre ricercata, la osservo e la percepisco da sempre, inoltre sono anni che vengo stimolato da amici e conoscenti, che sono venuti a contatto con le mie opere, alla creazione di una mia personale e durante il primo lookdown invece di deprimermi e rinchiudermi in casa aspettando che chi governa ci salvasse, ho deciso di evitare la “gabbia del lamentarsi e basta”, scegliendo di utilizzare il mio tempo in modo produttivo.

Per fare arte bisogna averla studiata ?

Non credo si debba studiare arte per farla, sono convinto che si debba studiarla per conoscenza e stimolo, un artista in quanto tale ha già  dentro di se la propria visione della sua arte, man mano che cresce la sviluppa e si avvicina a tutte quelle fonti che gli stimolano la creatività, l’arte è una esclusiva dell’essere umano, gli animali non creano niente per il semplice gusto di farlo, o per la ricerca artistica, l’uomo invece si! osserva e prende spunto da tutto ciò che lo circonda e lo rende proprio fino a creare qualcosa di unico e trasmetterò agli altri anche se non ha una funzionalità materica ma concettuale.

Come scegli cosa ritrarre?

In realtà non scelgo cosa ritrarre ma dove è con cosa, il resto è istinto.

Ho sempre pensato che un’opera non sia mai davvero finita ma che in realtà ogni artista abbia creato una sola opera incompiuta in tutta la sua vita, perché l’opera vera e il messaggio è le emozioni che vuole lasciare al mondo.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso sia della musica che nell’arte

Fortunatamente ne ho molti ma i primi che mi vengono in mente sono:

La jam che feci al “muretto” di Milano nel ‘96 quando tutti non credevano nella sua realizzazione e dove portai, Rapper, B.Boy, DJ, e Writers di fama nazionale ad esibirsi in una piazza davanti più di 3000 persone.

E non potrò mai dimenticare il live che facemmo al Rolling Stone uno storico locale di Milano, con Club Dogo insieme a Marracash

Se potessi incontrare un artista del passato chi è cosa gli chiederesti, sia musica che arte^

Al momento mi viene da dire Leonardo Da Vinci e Wolfgang Amadeus Mozart, ma non credo gli chiederei niente, starei lì ad osservali nel momento di ricerca, osservarli mentre loro osservano, vedere il passaggio dall’analisi dell’opera al tocco del maestro, cercare le risposte alle mie domande mentre loro cercano le loro, e ascoltare le sensazioni che le loro opere trasmettono nell’attimo stesso in cui nascono senza disturbarne la creazione.

Quanto conta la comunicazione?

La comunicazione è il desiderio dell’essere umano, tutto ciò che è arte e necessità di espressione del singolo per comunicare con il resto dell’umanità e confrontarsi per evolvere, quindi direi che oggi come oggi è fondamentale in tutti i campi.

Cosa intendi con “evolvere”?

Il mondo è pieno di regole e la mente le moltiplica all’infinito, personalmente ho sempre considerato ogni singola opera sia musicale che artistica come una nuvola, mutevole nella forma ma coerente con la propria natura, soggetta agli stimoli esterni e quindi mobile nel suo esistere nel suo cambiare forma e materia, pensa al il ciclo dell’acqua il passaggio da liquido a gassoso o al solido se si pensa al ghiaccio, cambia la forma e la struttura ma non cambia la propria chimica, evolversi rimanendo se stessi, cambiare lo stato fisico della propria arte per crescere, la musica è i concetti sono lo stato gassoso, il live e la pennellata, sono lo stato liquido, i dischi e i quadri lo stato solido, ma tutto rimane Aken ad ogni ciclo con le esperienze raccolte e l’evoluzione che ne consegue.

Cos’è per te l’arte

L’arte è la creazione, il riuscire a non adattarsi ma modellare il proprio essere, la propria visione del mondo, creando il proprio, secondo l’esigenza personale di forma e contenuto, rimanendo fedeli al proprio istinto creativo.

Grazie per il tempo a noi dedicato

Alessio Musella

Total
0
Shares
Previous Post
Laboratorio Saccardi.

Opera “Bandiera Italiana”del Laboratorio Saccardi.

Next Post
Mario Vespasiani

Fly sky and Air, opera di Mario Vespasiani

Related Posts